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Bruno Incarbona: “A Salerno ho trascorso due anni indimenticabili…”

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Il Prof. Bruno Incarbona si auspica un pareggio nella sfida di domani sera fra Palermo e Salernitana

Chi ama la Salernitana ed ha qualche anno in più sicuramente ricorderà con affetto la squadra granata di mister Ansaloni e capitan Di Bartolomei. Del resto come dimenticare l’anno della bellissima promozione in serie B, difficile. Come difficile dimenticare i tanti uomini e calciatori che ne facevano parte. E sul prato del nostro vecchio Vestuti, fra i vari campioni, a lottare e sudare quella maglia vi era anche il giovane difensore palermitano Bruno Incarbona. Lo abbiamo ascoltato in vista della gara di domani sera in quel di Palermo, dove la formazione rosanero ospiterà quella granata per la prima giornata di ritorno.

 

Ciao e grazie della disponibilità. Salerno: indossare la maglia granata cosa ti ha dato a livello sportivo ed umano?

“Ciao e grazie a voi. Giocare a Salerno, almeno nei miei anni, non era facile. La piazza è calda e competente ed affamata di calcio vero. Io a Salerno ho passato due anni indimenticabili ed a livello umano mi ha dato tanto e mi ha fatto crescere sia come atleta che come uomo”.

Ricordi o aneddoti al quale sei più legato di quel periodo?

“Di aneddoti ne ho tanti, eravamo un gruppo molto unito sia in campo che fuori. Io e Ferrara eravamo quelli che ne combinavano di tutti i colori, anche scherzi pesanti… uno ad esempio era quello di tagliare i pantaloni con le forbici a chi lo indossava per più di due giorni consecutivi”.

Ricordi legati alla maglia rosanero del Palermo, avversaria domani sera della Salernitana?

“Palermo è la mia città natale ma anche lì ho giocato due anni e sono stati due anni meravigliosi e ricchi di soddisfazioni come a Salerno, coppa Italia e campionato vinto. Sono le due città che mi hanno dato tanto e nelle quali sono cresciuto”.

Siamo al girone di ritorno. Chi secondo te ha maggiori possibilità di conquistare la massima serie e dove può arrivare la Salernitana che aveva iniziato bene per poi avere un calo?

“Il campionato di serie B è molto difficile, credo che tutto si decida verso la fine anche se per me Brescia, Verona e Palermo hanno qualcosa in più rispetto alle altre. Però spero che la Salernitana possa lottare fino alla fine anche se per me serve qualche ritocco, la vedo incompleta come squadra”.

Il cambio tecnico in panchina è giusto secondo te?

“Il cambio tecnico per me non è mai giusto, però nel calcio va così. Difficile mandare via i giocatori, la cosa più semplice è mandare via il tecnico anche quando le colpe non sono sue”.

Una rosa, quella granata, che inizialmente faceva sperare in un campionato di vertice, eppure molte pedine hanno fino ad ora deluso le aspettative. È così difficile giocare a Salerno?

“Come ti ho detto prima giocare a Salerno non è semplice. La pressione rispetto ad altre città è molto forte quindi per giocarci bisogna essere molto forti caratterialmente oltre che bravi. Il pubblico granata è molto competente e vuole sempre il massimo dai calciatori però poi per necessità societarie arrivano magari ragazzi che arrivano da società e città più tranquille e alla prima contestazione si abbattono, non riuscendo più a dare il meglio”.

I tuoi progetti attuali e futuri?

“I miei progetti? Bella domanda. Nel frattempo insegno, sono professore di Educazione Fisica e mi piace molto. Ti lascio immaginare i ragazzi quando hanno saputo dei miei trascorsi, raffica di domande. Inoltre quando ho tempo libero alleno una squadra 2006 al Vis Aurelia di Roma. Cerco di insegnare qualcosa a questi ragazzini che hanno tanta voglia di imparare”.

Per concludere la nostra chiacchierata ti chiedo… Palermo-Salernitana: sulla carta un risultato scontato a favore dei rosanero ma sarà davvero cosi?

“In B non vi è nulla di scontato. Il Palermo per vincere deve comunque disputare una partita con la p maiuscola…io spero in un pareggio così non si fa male nessuno”.

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