La nostra esclusiva intervista a Davide Bombardini, doppio ex di Salernitana e Roma che si affronteranno nel prossimo turno di Serie A.
Bombardini: “Salernitana, devi lottare ogni domenica”
Davide Bombardini è ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Tra le altre ha vestito le maglie di Salernitana, Roma, Atalanta e Bologna. L’apice della sua carriera è nel 2002, quando arriva nella Capitale per 11milioni di euro. L’anno dopo passa alla Salernitana, con la maglia granata colleziona 58 presenze e 4 reti. Vincerà poi il campionato di Serie B con l’Atalanta nel 2005-2006, dopo una stagione in massima serie con la Dea, compie il medesimo percorso con la maglia del Bologna.
Domenica si affronteranno Salernitana e Roma, due delle sue ex squadra
«Sono due squadre che fanno campionato differenti per obiettivi. La Roma ha cambiato tanto, soprattutto allenatore, bisogna capire che campionato farà Mourinho, nella piazza comunque c’è entusiasmo. Non si può capire tanto dalle prime di campionato».
Cosa può fare la Salernitana per salvarsi?
«Innanzitutto mi auguro che la squadra costruita sia all’altezza della Serie A, che è molto differente dalla Serie B. Bisogna giocare tutte le partite al massimo. Una squadre che vuole salvarsi deve lasciare meno punti possibili per strada e cercare di portare a casa sempre un risultato. Non sarà sempre possibile e si è visto a Bologna, ma si deve cercare di muovere la classifica. Si deve lottare con il coltello fra i denti tutte le domeniche».
Si tornerà a giocare all’Arechi, anche se con pubblico ridotto
«Anche senza la capienza massima, si sentirà la presenza dei tifosi. Secondo me sarà un’arma in più. Dopo tanti anni c’è entusiasmo e la città saprà trasmetterlo alla squadra, che ne ha bisogno. Il pubblico è un fattore determinante, lo è sempre stato e lo sarà sempre. La gente ha voglia di tornare allo stadio, ancora meglio in Serie A».
Castori ha poca esperienza in Serie A, giusto confermarlo?
«Castori avrà l’entusiasmo da parte sua, la voglia di dimostrare che può stare in Serie A. Non ho mai pensato ad un allenatore diverso per la Salernitana. Bisogna farlo lavorare».
