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Giocate d’autore, un gol sfiorato e un assit al bacio: il ritorno di Alessio di Cerci

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Il ritorno in campo da titolare di Alessio Cerci 441 giorni dopo l’ultima volta. Gara, durata 75 minuti, di buon livello per l’ex Toro, all’esordio stagionale dal 1′ minuto dinanzi al suo pubblico. Standing ovation al momento della sostituzione.

Alessio Cerci… “is back”

Finalmente, dopo tanta attesa, nel match di ieri la Salerno sportiva ha potuto vedere all’opera (checché se ne dica in giro) uno dei (pochi) top player della categoria. Un’attesa spasmodica, a tratti persino controversa e delirante, che rende l’idea di quanto il tifoso, a volte, sia “meravigliosamente” volubile. Alessio Cerci è tornato e, oggettivamente, lo ha fatto come meglio non si poteva. Un ritorno a pieno regime che, come anticipato dal suo mentore nella conferenza stampa pre-Frosinone, era nell’aria, sebbene non si conoscessero appieno i tempi effettivi. Gian Piero Ventura, al netto dei numerosi infortuni che continuano a falcidiare una rosa di calciatori già esigua di suo, ha deciso di affidarsi al suo figliol prodigo per scardinare la retroguarda arancioneroverde. Un compito assolutamente non dei più agevoli, considerando l’ottimo andamento esterno dei lagunari e la mancanza di alternative del reparto offensivo granata.

Fortemente voluto in estate da Mister Libidine, il numero 7 granata, finora, ha dovuto accontentarsi di qualche scampolo di gara, complice una condizione psico-fisica lontana anni luce dall’accettabile. Giunto a Salerno dopo oltre 6 mesi di inattività, Cerci, dal suo approdo in maglia granata, ha faticato e non poco per rimettersi in carreggiata. Come se non bastasse, sul già tortuoso cammino verso la forma migliore, gli ostacoli non sono mancati. L’infortunio muscolare occorsogli a dicembre, proprio quando sembrava arrivato il suo momento, ha rischiato persino di mettere la parola fine alla sua, fino a quel momento fugace e improduttiva, esperienza a Salerno. Ma, per fortuna, come nelle migliore favole calcistiche, il passo tra “oggetto misterioso” ad eventuale punto di forza della squadra è quasi sempre molto breve.

La prestazione di ieri e la voglia di lasciare il segno

A dire il vero, la luce in fondo al tunnel si era già intravista nei 15 minuti scarsi giocati a Frosinone. Gettato nella mischia per tentare di recuperare il risultato, a tratti ha ricordato vagamente il Cerci devastante dei tempi d’oro. “Troppo presto per dare un giudizio completo”, si era detto… ma finalmente ieri la sua occasione è arrivata. Partito dal 1′ con grande sorpresa dei supporter granata, fin dai primi istanti ha dimostrato di voler riconquistare quel pubblico che, se vogliamo anche giustamente, in questi mesi lo ha bersagliato con pesanti critiche e facili umorismi di ogni genere. Dopo i due strappi palla al piede nei primi minuti, i decibel ad ogni suo tocco di palla di un desolante Arechi sempre più vuoto sono aumentati in maniera costante. Tante giocate, tanta voglia di fare e persino due occasioni per andare a segno. La prima, di sinistro, su imbucata di Kiyine respinta da Pomini. La seconda, di testa, su suggerimento di Cicerelli terminata di pochissimo sul fondo. A sugellare, poi, la più che discreta prestazione del fantasista di Valmontone, l’assist al bacio per l’accorrente Karo  che, di testa, ha trafitto l’incolpevole estremo difensore lagunare.

Un esordio, tutto sommato, più che positivo. Che possa rivelarsi l’arma in più, dopo tanto penare, dell’arsenale di Gian Piero Ventura? Gli indizi porterebbero a dire di sì, sebbene è sempre preferibile andarci con cautela. La certezza, in ogni caso, è una ed insindacabile: un Cerci anche al 50% delle sue potenzialità, visto il livello tecnico dell’attuale Serie B, potrebbe riverlarsi il più importante acquisto dell’intera categoria.

Come dimostrato, sia in campo che a mezzo social, la voglia di rimettersi in gioco e di conquistare appieno la fiducia dei tifosi è tanta. Peccato, però, che la scintilla sia scattata dopo tanti mesi trascorsi in veste di spettatore non pagante, ma… meglio tardi che mai.

Cerci

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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