Il collega perugino Domenico Catarini
Il nostro amico e collega avversario, Domenico Cantarini, voce del Corriere dell’Umbria, ci parla della sfida che attende il suo Perugia nella tana della Salernitana.
Ciao Domenico. Come stai?
“Bene, bene. Questa serie B ci fa divertire ma anche arrabbiare”.
Un campionato avvincente quello visto finora. Non c’è un vero padrone della categoria.
“Verissimo, c’è un po’ la ‘sindrome da capolista’: ogni squadra che tocca la vetta della classifica rimane scottata e fa almeno un passo falso. Significa che nessuno ha ancora trovato veramente la propria dimensione. Credo che le retrocesse dalla serie A, almeno per ora, siano sotto le aspettative anche se sono lì nelle prime posizioni. Se pensiamo che lo scorso anno, di questi tempi, c’erano tre squadre con più dei 29 punti delle prime di oggi…”.
Alla fine chi pensi la spunterà?
“Il mercato di gennaio può cambiare le carte in tavola, comunque Empoli e Palermo credo che alla lunga possano venire fuori. Può essere l’anno del Bari dopo tanti tentativi, mi piace il calcio del Cittadella e dico occhio al Perugia che, se risolve almeno alcuni dei problemi degli ultimi tempi, può far valere un grande potenziale”.
Tanti gol. Secondo te i reparti offensivi sono più forti di quelli difensivi?
“Tanti gol ma anche tanti errori grossolani. Penso che molte squadre abbiano soprattutto difficoltà in fase difensiva e così si spiegano certi numeri. Da una parte credo che il livello dei singoli giocatori stia progressivamente abbassandosi, campionato dopo campionato. E poi in questa stagione c’erano e ci sono tanti allenatori esordienti, o quasi, che devono ancora prendere confidenza con la categoria”.
Cosa è successo al grifone che era partito così bene?
“Ci sono una serie di fattori che hanno fatto precipitare la situazione. Le prime partite sono state un po’ illusorie perché la serie B all’inizio non esprime mai i valori veri. Di certo il Perugia giocava molto bene. Poi gli avversari hanno preso le misure, è calata la condizione atletica e quando le cose non giravano più i grifoni pensavano di dover vincere per forza buttandosi all’attacco invece di ragionare giocando con maggior equilibrio. Giunti non ha saputo trovare le giuste soluzioni e sono arrivate cinque sconfitte consecutive con una marea di gol al passivo che hanno fatto pensare al peggio”.
Come sta andando la “cura” Breda?
“Nei numeri bene, visto che ha conquistato 9 punti in 6 partite e, coppa Italia a parte, ha risistemato la fase difensiva. La squadra è però ancora preda di alcune paure e di un clima difficile per la frattura che si è creata con parte dei tifosi. Sul piano del gioco la strada è ancora da ritrovare ma c’è stata una reazione e, insieme a un pizzico di fortuna, lo dimostrano gli ultimi due gol segnati nel recupero che hanno portato al pareggio a Terni e alla vittoria con l’Ascoli”.
Da ex Ternana e Salernitana, com’è stato accolto a Perugia?
“Con naturale scetticismo e un certo handicap dettato dal fatto che la piazza chiamava a gran voce il ritorno di Cosmi. È arrivato in un punta di piedi è sembra che stia toccando i tasti giusti senza stravolgimenti. Non ha convinto tutti e non potrebbe essere altrimenti. Personalmente credo si possa rivelare l’allenatore adatto all’attuale contesto biancorosso”.
Sabato si rinnova una delle sfide più affascinanti della categoria, soprattutto per ciò che i due club, benché con padroni diversi, hanno dato nel corso degli anni ‘90, specialmente. L’idea di tornare a lottare per la A c’è sempre però.
“Assolutamente sì. E penso che entrambe le tifoserie si meriterebbero di rivivere stagioni ai massimi livelli”.
Come giudichi il campionato della Salernitana?
“Devo ammettere che ero abbastanza scettico inizialmente e i tanti risultati positivi di fila mi hanno anche parzialmente sorpreso. Resta comunque una squadra che ha ancora vinto troppe poche partite per pensare di puntare molto in alto e le ultime due sconfitte penso che facciano male. Come per il Perugia, visto le opportunità che sta concedendo questa serie B, basta andare a trovare qualche ritocco nei punti giusti e la svolta può anche arrivare”.
Ce lo fai un bel saluto?
“Certo. Un abbraccio e buon campionato a tutti”.