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Verso Empoli-Salernitana: la parola al collega avversario, Alessio Cocchi

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Ci avviciniamo alla prossima sfida! Dopo un anno di A, torna EmpoliSalernitana, e come spesso avviene, chiediamo l’opinione del collega avversario di turno, Alessio Cocchi di Pianeta Empoli.

Alessio Cocchi, la penna di Empoli

La Salernitana va incontro ad un match che, a detta di mister Ventura, rappresenta una risposta a quanto fatto vedere nella partita vinta con il Crotone. L’Empoli è una signora squadra formata da pezzi da novanta, la quale però non sta esprimendo, probabilmente, il suo reale valore.

La nostra intervista a Alessio Cocchi, collega avversario e penna di PianetaEmpoli.it, la quale da tempo segue le vicende sportive della formazione pitagorica.

Ciao collega. Qual è il precedente la salernitana al Castellani che ti regala maggiori suggestioni?

«Sono due i precedenti che mi hanno dato maggiori suggestioni rispetto ai precedenti giocate al “Castellani” con la Salernitana. Prima di tutto il 5-2 dell’aprile 2010, una gara spettacolare in un’annata non entusiasmante per l’Empoli; e nella Salernitana giocava un certo Caputo (Francesco Caputo, ndr). L’altra gara che mi ha dato grandi emozioni è quella del campionato di Serie B 2001-2002: l’Empoli vinse 3-1. Segnarono Di Natale, Belleri, accorciò per la Salernitana Gioacchini, e poi Atzori segnò il 3-1 finale». 

L’Empoli non è in un buon periodo. Come valuti il lavoro di mister Roberto Muzzi.

«È vero, l’Empoli non è in un buon periodo. Anzi, sta facendo discretamente male, ha un media punti molto bassa. Se prendiamo in esame le ultime gare, l’Empoli sarebbe pienamente in zona retrocessione, addirittura ultimo nelle ultime 4-5 gare. È difficile valutare il lavoro di mister Muzzi, è qui da 4 settimane. Quel che si può dire è che al momento è mancata quella scossa che ci si attendeva. Indubbiamente la squadra ha dei limiti, soprattutto da un punto di vista caratteriale che Muzzi non è ancora riuscito a tirar fuori. Sicuramente la società gli darà ancora tempo, probabilmente le ultime tre gare del girone d’andata. Al momento la piazza non può essere soddisfatta».

La Salernitana non attraversa un buon periodo nonostante la l’ultima vittoria con il Crotone. Vista da fuori che idea ti sei fatto?

«È vero che anche la Salernitana non attraversa un buon momento. Io non so però quali erano gli obiettivi dichiarati alla vigilia da parte della società. È una squadra che inizialmente mi ha colpito molto. L’ho anche seguita attentamente per la curiosità di vedere l’operato del mister, Gian Piero Ventura. Secondo me non è stata costruita benissimo. Ci sono delle individualità interessanti, ma ci sono anche diverse lacune. Certamente potrebbe avere una posizione di classifica migliore, però credo che al massimo possa puntare a un piazzamento nella griglia play-off. Tra un settimo e un ottavo posto. È una squadra sicuramente interessante. Ha dei valori, potrebbe vincere con chiunque e altrettanto perdere con qualsiasi squadra. Ad essere onesti ci sono squadre con valori ben più importanti». 

Chi toglieresti alla Salernitana sabato?

«Un nome su tutti: Sofian Kiyine. È il calciatore che più mi ha impressionato nella Salernitana».

Chi sarà il protagonista del match?

«Spero che il protagonista sia Leonardo Mancuso. La scora estate era arrivato in pompa magna, ma al momento sta deludendo molto le aspettative della piazza. Non so se sarà lui, ma lo spero».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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