Un solo anno a Salerno, ma quanto basta per essere ancora ricordato con affetto. Igor Zaniolo era il classico centravanti vecchio stampo.
Igor Zaniolo e la sua Salernitana
Arcigno, a tratti “rognoso” ma, soprattutto, molto generoso. Un “brutto cliente” per le difese avversarie, specie sulle palle alte dove, spesso e volentieri, la faceva da padrone. Il “Re Mida” dell’area di rigore, capace di trasformare in oro tutte (o quasi) le palle sporche che transitavano nella sua zona. Sabato sera la Salernitana sarà di scena al “San Vito-Marulla” di Cosenza, dove Igor Zaniolo debuttò in Serie B nella stagione 2001-2002 con la maglia rossoblù. Da doppio ex della sfida, non potevamo che intervistare lui, protagonista con entrambe le casacche.
Ciao Igor. Sabato sera si affronteranno Cosenza e Salernitana, due squadre che le hanno dato tanto e cui tu hai dato altrettanto. In qualità di doppio ex della sfida, quale sarà, secondo te, il piazzamento finale delle due squadre?
‘Spero si trovino almeno nella griglia play-off. Si tratta di due piazze a cui sono particolarmente legato. A Cosenza debuttai in B, mentre a Salerno giocai la mia ultima stagione in cadetteria. Ovviamente, a lungo andare, bisognerà vedere se entrambe le squadre avranno la stoffa per competere fino alla fine per la promozione. Devo dire che le premesse, comunque, sono più che incoraggianti. Basti pensare a come ha finito il campionato precedente il Cosenza e, soprattutto, a come ha iniziato il nuovo la Salernitana’.
Come giudichi il livello tecnico dei due organici? Sono attrezzati per un campionato di vertice?
‘Sicuramente. Innanzitutto, il Cosenza ha un anno in più di esperienza in cadetteria. La Salernitana, con gli ingaggi di Ventura e Cerci, ha dimostrato di voler competere per traguardi ambiziosi. Inoltre, sono due piazze che, quando le cose vanno bene, trascinano la squadra e fanno punti praticamente da sole’.
Qual è il ricordo più bello legato alla tua esperienza in maglia granata?
‘Indubbiamente, il gol contro l’Ascoli nell’ultima gara di campionato che ci regalò la salvezza. Al fischio finale ci fu un’esplosione di gioia, sia sugli spalti e sia in campo. Fu un’annata tribolata, in cui lo spettro della retrocessione ci “accompagnò” dall’inizio alla fine del campionato. Ad onor del vero, ho vissuto anche dei momenti duri. Ricordo le numerose contestazioni che, però, ci diedero la giusta carica per affrontare al meglio alcune partite delicate. Salerno è una piazza che, se unita, ti trascina al raggiungimento di qualunque obiettivo. Contro Catania ed Ascoli all’Arechi giocammo in un clima infernale per gli avversari. Quelle due partite, senza dubbio, le vinsero i tifosi granata’.
Eppure quell’organico, sulla carta, fu costruito per ben altri obiettivi. Secondo te, come mai vi trovaste, fin da subito, impelagati nella bagarre salvezza?
‘A condizionarci, a mio avviso, furono i tanti infortuni. Ad esempio, Bombardini saltò quasi tutto il girone di ritorno. Come è noto, quando alcune stagioni iniziano male, spesso rischiano di finire peggio. In condizioni normali, avremmo potuto lottare per la promozione’.
Hai qualche rimpianto?
‘Sì, uno. Avevo già pronto un accordo triennale con il presidente Aliberti. La società era in procinto di realizzare progetti ambiziosi. Probabilmente avremmo lottato concretamente per andare in Serie A. Però il club poi fallì…’.
Oggi di cosa ti occupi? Sei rimasto nel mondo del calcio, oppure hai preferito dedicarti ad altro?
‘Ora sono principalmente un imprenditore. Sono proprietario di un locale a La Spezia in zona porto. In più, insieme al procuratore Vigorelli, curo gli interessi di mio figlio’.
A proposito di Nicolò. Probabilmente, in pochi si aspettavano una crescita esponenziale in tempi così rapidi. I tifosi della Roma, nonché tutta l’Italia, sperano nella definitiva consacrazione in questa stagione. Come sta vivendo questa situazione la famiglia Zaniolo?
‘Nicolò è tranquillissimo. Sa che questa è una stagione importante, in cui deve confermare quanto di buono fatto l’anno scorso. Dal canto mio, la vivo serenamente. Ero a conoscenza fin da subito delle sue grandi doti, anche se credevo potesse esplodere nel corso degli anni, e non così, all’improvviso. Roma è una piazza importantissima, e spero che Nicolò possa regalare ancora tante gioie al popolo giallorosso’.
Grazie Igor. Posso chiederti di mandare un saluto ai tifosi della Salernitana?
‘Saluto tutti gli appassionati. Mi auguro che la Salernitana possa ritornare presto in Serie A’.