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8 settembre 1943: l’operazione Avalanche porta il granata a Salerno. L’aneddoto di Umberto Adinolfi

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8 settembre 1943: l’operazione Avalanche porta il granata a Salerno. L’aneddoto di Umberto Adinolfi

Nella trasmissione Tribuna Salernitana targata Radio Alfa, abbiamo avuto il piacere di conoscere da vicino (e scambiare qualche aneddoto ultra interessante sulla nostra passione comune chiamata Salernitana) Umberto Adinolfi, firma de Il Mattino e promotore-ideatore dell’evento di venerdi 14 settembre in cui verrà presentato il libro intitolato: C’è solo una Maglia.

Ecco come Umberto (sua gentile concessione del “tu”) cosa ci ha ricordato riguardo il sottile collegamento con l’operazione Avalanche dell’8 settembre 1943 e la nascita della maglia granata:

“è una data importante quella dell’8 settembre 1943. Non solo per Salerno. L’operazione “avalanche” condotta dall’esercito alleato significa fine, parzialmente, fine della guerra e inizio di una nuova fase. L’Italia perde il suo alleato e si schiera insieme agli inglesi, americani e francesi contro i nazisti. La città in quel periodo è sconvolta dai bombardamenti che costano 400 vite umane a Salerno. Ma l’operazione Avalanche rappresenta un momento importante anche per la storia della Salernitana. C’è un collegamento che unisce in maniera sottile il colore della maglia della Salernitana con i giorni dell’operazione suddetta. Siamo nel dicembre del 1944, facendo un passo avanti all’8 settembre, e la città di Salerno si sta leccando ancora le ferite per quello che è successo. C’è da ricostruire la propria vita, i propri sogni… sogni che passano anche per un pallone, un semplice calcio ad una palla, sogni che passano quindi anche inseguendo quella passione. La Salernitana non esiste più e bisogna ricostruire anche quella. Così tutti si danno da fare. In particolare c’è Carmine Milite che vestirà i “panni” di allenatore e calciatore. “U Militone” come lo chiamano i suoi amici ha delle conoscenze con alcuni ufficiali americani, ha stretto amicizia, in particolare, con un capitano americano che lo accompagna a Resina conosciuta oggi come Ercolano. Lì in questo centro alle pendici del Vesuvio esiste il più famoso mercato delle “pezze americane” così veniva definito quel luogo dove venivano vendute alla popolazione tutta una serie di abiti e abbigliamenti vari che provenivano dagli USA dagli aiuti del piano Marshall. Tra queste “pezze” Carmine Milite individua venti t-shirt, le classiche magliette della salute che indossano i soldati sotto la divisa. In particolare colpiscono l’attenzione di Milite le t-shirt dei fanti e dei parà che sono stati impegnati a Bellizzi nell’operazione Avalanche. Sono di un colore fango, marrone tendente allo scuro, però le prendono. Sono di una lana pesante, improbabili a guardarle agli occhi di oggi rispetto alle moderne con tessuti tecnologici. Quelle maglie vengono portate a Salerno. Si va in un negozio del centro storico per acquistare un barattolino di vernice, di colore rosso, super iride, di marca Ebano (ditta ancora esistente) e si mette il tutto (maglie e colore) in un calderone enorme pieno di acqua bollente per far agire il colore. Al termine dell’operazione vengono tirate fuori le maglie e, come per incanto, quelle maglie sono diventate color granata. E’ cosi che nasce ufficialmente il granata che verrà indossato, storicamente, per la prima volta (al netto di una parentesi di un paio di stagioni 27-28 e 28-29 dove l’allora Unione Fascista Salernitana indossava una casacca di color amaranto) il 10 dicembre 1944. Da quel giorno Salerno, la Salernitana e il granata diventano un tutt’uno e sfoggiano il tutto in occasione della gara contro la Torrese vinta per 8-0″.

Ecco il link dell’evento

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