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In vista di Salernitana-Spezia: l’analisi tattica degli aquilotti di Gotti

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“Fluidità, aggressività e lettura dei momenti per fare una grande prestazione”, questo è quello che chiede Davide Nicola ai suoi giocatori in vista del match di Salernitana-Spezia. A sedere sulla panchina avversaria c’è Luca Gotti, ex tecnico dell’Udinese dove ha fatto valere le proprie idee di gioco.

Salernitana-Spezia: l’idea di gioco di Luca Gotti

Il prossimo incontro della Salernitana sarà contro lo Spezia di Luca Gotti. Gli aquilotti arrivano allo stadio “Arechi” con il parziale di due vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte, conquistando la maggior parte dei punti nelle mura amiche. Il sistema di gioco utilizzato da Luca Gotti nella sua attuale esperienza allo Spezia predilige l’utilizzo di un 3-5-2 dall’impostazione difensiva, basato sulla ricerca delle punte con lanci lunghi e un pressing costante nella metà campo avversaria.

Gotti si è fatto un nome in questi due anni, vivendo esperienze da collaboratore tecnico al Chelsea di Sarri e da vice allenatore nell’Udinese di Tudor. Nella stagione 2019-2020 subentra proprio al posto di quest’ultimo come coach in prima della squadra friulana, portandola 13ª in classifica con l’8ª miglior difesa nella 1ª stagione e 14ª nella seconda.


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La fase di possesso

In fase di possesso la difesa si posiziona a tre in fase di possesso (immagine 1), con la squadra che si muove verso la zona di metà campo conquistando metri e garantendo maggiore successo (immagine 2) nella riconquista di “seconde palle” (immagine 3). Stessa tecnica utilizzata ad Udine, le due mezzali avanzano posizionandosi alle spalle degli avversari e costringendo i centrocampisti della Cremonese a schiacciarsi con la linea difensiva.

Nelle immagini si vede come Ampadu appoggi per Nzola, con la punta angolana che si smarca abilmente della marcatura a uomo di Meite cercando Agudelo per vie centrali. La partita contro la Cremonese è la prova ulteriore di come “la cura Gotti” abbia fatto ritrovare Nzola, che si distingue nella fase di possesso e di non possesso.

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(immagine 1) Impostazione della difesa fatta a tre, con gli esterni di centrocampo che si allargano
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(immagine 2) Nzola accentra per Agudelo marcato da Bianchetti
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(immagine 3) Nzola si avventa sul rimpallo segnando la rete del pareggio

Fase di non possesso

In attacco si cerca la superiorità con un continuo pressing, gli esterni cercano quindi di “attrarre” e “aprire” spazi tra le maglie avversarie per imbucare gli attaccanti. Questo pressing concede però spazi nelle ripartenze avversarie come nel 1º gol fatto dal Monza.

Nella fase di non possesso la difesa dello Spezia si abbassa facendo diventare gli esterni di centrocampo dei terzini e costringendo i tre di centrocampo a coprire l’intera metà campo, ritrovandosi in inferiorità e non riuscendo a chiudere in tempo le linee di passaggio.

I difensori scelgono una pressione sul possessore di palla. Recupero nella metà campo avversaria di Sensi, scambio tra Caprari e Pessina con quest’ultimo che imbuca a Carlos Augusto, con Holm incurante dell’inserimento dell’esterno brasiliano.

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