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Daniele Pasa: “I calciatori devono lottare per la città, per i tifosi e per la società”

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La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare Daniele Pasa. Doppio ex della gara tra Udinese e Salernitana, il centrocampista ha analizzato il momento dei granata.

Daniele Pasa torna a parlare di Salernitana

Daniele Pasa, cecchino infallibile che ebbe Zico come mentore ai tempi di Udine, passò per Salerno all’inizio degli anni ’90. Oggi allenatore, ha un’idea precisa di ciò che non dovrebbe mai avvenire a Salerno.

Due anni fa Udine fu una tappa fondamentale per la salvezza. Oggi, e con una squadra sulla carta più forte, quella voglia di riaccendere la speranza non sembra esserci. Ma ci si può spegnere così, quando la matematica non ti condanna?

«Mai arrendersi in nessun contesto. È una cosa che succede a tante squadre, ma il problema è che succede a Salerno. Per la città, per i tifosi, e per la stessa società con tutte le colpe che possa avere, i calciatori che vanno in campo devono trovare il modo e lottare fino alla fine, fino a quando non sarà la matematica a condannarli».

Riavvolgiamo il nastro dei ricordi a ben 33 anni fa. Quella era una squadra che lottava, e tu ne eri il condottiero. Provando a fare un parallelismo con la squadra di allora, c’è mai stato un momento in cui vi siete sentiti retrocessi?

«Assolutamente no, anche perchè la classifica era molto corta a differenza di quella di questa stagione. Soprattutto c’era un gruppo di ragazzi veramente forti, per la prima e unica volta una quadra retrocesse con trentasei punti, nel calcio ci vuole anche fortuna. Siamo sempre rimasti in corsa, tant’è che siamo retrocessi prendendo gol ai supplementari nello spareggio».

Alla Salernitana di oggi, da allenatore e da uomo che ha ancora un po’ di granata nel cuore, senza entrare nello spogliatoio di Liverani, cosa diresti per farle alzare la testa?

«È la cosa più difficile, ognuno ha la sua modalità come Nicola o come quella di legare i ragazzi alla tifoseria. Ognuno ha il suo modo e credo che ora come ora basterebbe una vittoria per cambiare il resto del campionato. Alla fine sono i giocatori che vanno in campo, per quanto si possa essere bravi come allenatori sono loro che fanno vincere o perdere le partite. La differenza tra quest’anno e un anno e mezzo fa è che probabilmente è stato fatto tutto con due mesi di ritardo».

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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