Addio a Carlo Mazzone
Il calcio piange per la scomparsa di Carlo Mazzone, ex allenatore, tra le altre anche della Roma. Aveva 86 anni. Ha accumulato nella sua lunghissima carriera qualcosa come 797 panchine in Serie A, e alle sue dipendenze hanno giocato campioni del calibro di Francesco Totti – che esordì con Boskov -, Pep Guardiola, Toni e Roberto Baggio.
Amatissimo ovunque abbia allenato, non tanto per i risultati spesso importati, contestualizzati alle piazze che lo hanno accolto, quanto soprattutto per la sua serietà ed ironia, per la sua passione. Il Comune di Ascoli Piceno gli intitolò la tribuna est dello stadio “Cino e Lillo Del Duca”, e nello stesso anno fu inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.
Gli inizi di carriera
Si è spento nella città che lo ha accolto, Ascoli Piceno, laddove ha scritto pagine importanti dalla panchina, ma proprio dove finì la sua carriera da calciatore, nel ’69. Aveva indossato le magli del Latina, SPAL, Siena e della sua Roma, la città che gli diede i natali 19 marzo del 1937. Poi una lunga fila con il classico apprendistato nelle giovanili, appunto del Picchio bianconero.
Prima la trafila, poi la Serie A
Iniziò già nel ’68, un anno prima di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo, e chiuse la prima esperienza nelle Marche nel ’75 quando lasciò la conduzione della prima squadra dopo due promozioni in tre anni e l’approdo in Serie A. Poi un triennio alla Fiorentina con una Coppa Ango-italiana in bacheca e un terzo posto in campionato. Poi tra salvezze centrate e un ritorno ad Ascoli (sesto posto e quattro permanenze consecutive in A) arriva la chiamata del Cagliari: sesto posto e qualificazione in Europa. Gli ottimi risultati gli valsero il ritorno a Roma. Portò Totti in pianta stabile in prima squadra.
Le ultime imprese le registrò a Perugia prima – dove fu uno dei pochi allenatori sotto Gaucci a terminare un intero campionato -, e poi a Brescia. Qui si ricamò un ruolo importante nell’allenare campioni in periferia. Sotto di lui passarono Toni, Guardiola, Roberto Baggio, i gemelli Filippini, Igli Tare e, non ultimo Andrea Pirlo che con Sor Carletto trovò la collocazione in campo che lo trasformò nel campione che il mondo ha ammirato per anni.
Record e dediche a Sor Carletto
Ha allenato per qualcosa come 38 anni consecutivi e ha messo insieme 1.278 tra tutte le categorie. Nel 2009 Guardiola lo omaggiò con la dedica della vittoria della Champions League con il suo Barcellona sul Manchester Utd. Nell’occasione l’allenatore spagnolo dedicò la vittoria anche a Paolo Maldini che si era da poco ritirato dall’attività agonistica.
Le squadre che ha incontrato
Cinquantanove volte la Juve, e già questo testimonierebbe la presenza importante di Carlo Mazzone in massima serie. Otto degli attuali club di Serie A sono nelle prime dieci che ha incontrato di più in carriera. La squadra che battuto più spesso è la Fiorentina, 14 volte i Viola si sono dovuti arrendere al proprio ex allenatore.
Gli incroci con la Salernitana
Sono dieci le squadre che non ha mai battuto, anche a causa dell’esiguità di incroci. E tra queste c’è proprio la Salernitana che rappresenta, in questo piccolo plotone, il club che ha incontrato più volte, tre. I precedenti sono divisi tra uno in Serie B nel campionato 1990-1991, quando una punizione di Daniele Pasa pareggiò l’iniziale vantaggio di Monelli; nove anni più tardi ci fu il doppio confronto in Serie A: ancora 1-1 a Bologna (primo punto in trasferta per la Salernitana in quel campionato), poi la tripletta di Di Vaio e la rete di Kristic completarono io 4-0 per i Granata.