C’è ancora speranza per lo Scafati Basket. Dopo essere sprofondati in fondo alla classifica, la squadra gialloblù ritrova i due punti e dimostra al pubblico che è ancora in grado di dar spettacolo. Analizziamo la partita.
Ramondino aiuta lo Scafati Basket a ritrovare la speranza
Per gli abitanti di Scafati le ultime settimane sono state costellate di numerosi delusioni: anzitutto c’è il problema del PalaMangano, che è ormai interdetto a causa della squalifica sancita dalla FIP; poi c’è stato il crollo della squadra, ormai relegata ai ranghi bassi della classifica. Usiamo l’espressione “c’è stato” perché la sfida che ha visto contrapposti Scafati e Sassari ha dimostrato una netta ripresa della squadra gialloblù. Non sappiamo se il merito è del nuovo coach Ramondino o del fatto che, come dice il detto, dopo aver toccato il fondo si può solo risalire: quel che sappiamo è che oggi abbiamo assistitito a una buona prestazione. La partita si è conclusa per 98 a 82 e la città può tornare a sorridere.
E a dirla tutta non era facile vincere contro i sardi, i quali venivano da una convincente vittoria ai danni della Virtus Bologna. C’era preoccupazione soprattutto per alcuni grandi nomi, come la coppia Bibbins-Fobbs sull’asse play-guardia o il capitano Bibbins-Fobbs sull’asse play-guardia o il capitano Bendzius, ottimo tiratore. Allo stesso tempo quel che preoccupava Scafati era il grande disordine tattico a cui sembrava non ci fosse rimedio nell’immediato e, soprattutto, il fatto che coach Ramondino avesse a disposizione una rosa molto corta in panchina.
La partita dello Scafati, dati alla mano
Come al solito, prendiamo gli appunti che abbiamo raccolto durante la partita e cerchiamo di capire come è venuto fuori il risultato. Ascoltando le voci di alcuni tifosi, si potrebbe scherzare dicendo: Scafati ha centrato più volte il canestro; ma noi preferiamo andare più nel profondo. Però è vero che il numero dei canestri è importante: Scafati, rispetto alle ultime partite, ha alzato il livello di precisione sui due e sui tre punti (63,2% e 44%). Ma non solo. Se andiamo a leggere la shot chart, notiamo che Scafati è stata forte soprattutto sotto canestro, là dove nelle altre partite aveva deficitato: la supremazia fisica è stata essenziale per la vittoria.
Allontanandoci dalla concretezza dei numeri, possiamo parlare anche di altri fattori: psicologia e ordine tattico. L’ordine si è visto nella gestione perfetta dei cambi da parte del coach Ramondino, che si è trovato a gestire una panchina molto corta a causa degli infortuni. Sul piano psicologico, abbiamo assistito, per la prima volta dopo anni, a uno Scafati che domina in partita per tutti e quattro i tempi senza il solito crollo mentale del terzo tempo. Se Scafati confermerà questa prestazione, le squadre della LBA dovranno cominciare a temerla.