Nonostante le speranze per la nuova gestione, Scafati Basket non ha potuto nulla contro gli squali di Trapani. Cerchiamo di capire i motivi della disfatta portando i dati al confronto.
Cronaca di una giornata: Scafati Basket contro Trapani
Anche prima del fischio iniziale, sapevamo quanto sarebbe stata difficile questa partita. Non solo della bravura dei ragazzi di Trapani, ma anche della situazione di Scafati, che viene dal terremoto mediatico di due settimane fa che, tra le altre cose, ha imposto alla squadra gialloblù di non poter esibirsi al PalaMangano. Il Palazzetto che ospita la partita è il PalaCoccia di Veroli. Non ci interessa qui ritornare sull’argomento (ne abbiamo parlato già in abbondanza qui), ma è interessante capire come una serie concatenanti di eventi abbia portato la squadra gialloblù allo stremo delle forze mentali. A questo si aggiunga la vittoria di Napoli contro la Dinamo Sassari per 87-70, che conferma lo stato di forma della squadra partenopea e che mischia le carte in zona retrocessione: Scafati è in pericolole carte in
Già al primo quarto si comprende la differenza fisica e mentale tra le due squadre: 26-14 per i siciliani, con uno Scafati in affanno già dai primi minuti; il secondo quarto 23-12: Trapani conduce la gara dopo solo due quarti per 49 a 26. La differenza tra le due squadre è notevole: i gialloblù si scoprono lenti e impacciati, costretti al fallo per impedire le ripartenze avversarie; i ragazzi di Trapani, al contrario, fanno girare bene la palla superando facilmente la difesa avversaria.
La terza ripresa sembra portare speranza ai padroni di casa di Scafati, che strappano un “pareggio” per 19 a 19. Il quarto tempo duplica il pareggio e porta Trapani a vincere: la partita si conclude per 66 a 83.
I dati di una partita
Trapani crea molto di più di Scafati, segno che la difesa gialloblù non è pronta a reggere squadre di alto livello: i siciliani concludono 40 volte sui tiri da due portando a segno 21 canestri; sui tiri da tre la percentuale di Scafati è solo del 21,7% contro il 42,9 di Trapani. Ma non solo: la superiorità – anche fisica – dei siciliani spinge la squadra gialloblù sulla difensiva e sulle lunghe ripartenze; i siciliani sanno bene quando commettere fallo bloccando ogni ripartenza avversaria. Ma il crollo mentale di Scafati si vede soprattutto sui tiri liberi: riuscita solo del 69% contro il 73% avversario. Un dato che fa riflettere.