Angelo Fabiani rimane alle ‘dipendenze’ di Lotito che se lo porta alla Lazio, ma la soluzione non piace a Tare che minaccia l’addio. Volano parole grosse in ritiro.
Tra Lazio e Tare c’è Fabiani
Tempi duri in Serie A per le squadre più blasonate della massima serie. Dopo avervi raccontato dei guai in casa Fiorentina, oggi è il turno della Lazio. Con la fine dell’esperienza a Salerno, Angelo Fabiani era rimasto senza un incarico, ma il suo datore di lavoro è sempre lui, Claudio Lotito. Da questo presupposto, e nella circostanza di non aver trovato altri incarichi, il presidente biancoceleste l’ha portato nel club capitolino e… ‘apriti cielo’.
La soluzione non è andata giù ad Ighli Tare, ormai da anni il n°2 del club, laddove si occupa di tutto, quasi anche della segreteria. Un factotum degno delle categorie dilettantistiche. Sarà per questo che Lotito avrà pensato di dare un mano al suo ex attaccante che, in questi anni, ha svolto un lavoro incredibile, finanche occupandosi anche del settore giovanile (e con ottimi risultati).
Il pomo della discordia
L’arrivo di Angelo Fabiani – si occuperà proprio del vivaio – non è stato visto di buon occhio, tant’è che nel ritiro biancoceleste di Auronzo di Cadore è andato in scena una litigata davanti a molti testimoni. Nella fattispecie Tare avrebbe minacciato le dimissioni, che per il mondo biancoceleste, ed oltre, sarebbe un cataclisma. Per ora tutto rientrato ma si navigherà a vista.