Il Giro d’Italia ha raggiunto la Campania per la prima di quattro giornate in rosa: dopo il 4° posto di Melfi, occhi ancora puntati su Vincenzo Albanese.
Vincenzo Albanese lotta anche a Lago Laceno
L’aria di casa fa bene a Vincenzo Albanese, che ha sfiorato il podio anche nella 4ª tappa del Giro d’Italia (Venosa-Lago Laceno, 175 km).
La fuga ottiene il via libera dalla maglia rosa Remco Evenepoel dopo 80 km di battaglia: l’ispiratore è proprio il 26enne della Valle del Sele. Con lui si muovono anche i francesi Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Aurelien Paret-Peintre (AG2R Citroën), la coppia della Trek-Segafredo formata dal lettone Toms Skujins e dall’etiope Amanuel Ghebreigzaghbier e il connazionale Nicola Conci (Alpecin) e il norvegese Andreas Leknessund (DSM).
I sette attaccanti – a cui il gruppo concede un vantaggio massimo di poco superiore ai 5’30” – si presentano compatti ai piedi dell’ultima salita di giornata, il Colle Molella, posizionato a poco più di 3 km dal traguardo. In maniera perlomeno sorprendente, Barguil (2 vittorie in carriera al Tour de France) è il primo a staccarsi. Conci prova ad anticipare i rivali nella prima parte della salita, Skujins prova a fare altrettanto: respinti entrambi.
L’accelerazione che sgrana il gruppo di testa si concretizza all’inizio del tratto più impegnativo, le cui pendenze superano il 10%: Leknessund mette alla frusta prima Ghebreigzaghbier, poi Paret-Peintre. Alle loro spalle, Albanese procede a passo regolare, senza tuttavia trovare la cadenza giusta per riagganciare i candidati al successo di tappa.
Leknessund e Paret-Peintre passano assieme in cima con più di mezzo minuto su Albanese, Ghebreigzaghbier e Skujins: affare a due per la vittoria. Volata senza storia: dopo aver spinto al massimo per conquistare la maglia rosa, il norvegese della DSM si sfila ai 150 metri, lasciando al corridore francese la meritata gloria sul Laceno. Il capitano della Eolo-Kometa si gioca il podio con Skujins, ma l’ex campione lettone lo beffa al fotofinish.
Evenepoel – giunto sul traguardo con 2’01” di ritardo – cede le insegne del primato a Leknessund, cui concede in tutto 28″. 3° Paret-Peintre a 30″.
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“Ho provato a gestirmi contro avversari più forti di me in salita”
A fine tappa, Albanese è stato intervistato da Rai Sport:
«È stata dura portare via la fuga. Sapevo che per me sarebbe stata un po’ dura nel finale con questi avversari, anche se ho provato a gestirmi […]. Questi giorni sono molto belli per me: fino a venerdì correrò sulle strade di casa e accanto a me avrò le persone che mi vogliono bene».