martedì 14 05 24
spot_img
HomeFrontpageVittoria 'sporca' della Salernitana, che soffre a Verona: l'analisi del match
spot_img

Vittoria ‘sporca’ della Salernitana, che soffre a Verona: l’analisi del match

spot_img
spot_img

La Salernitana porta a casa i tre punti contro il Verona, ma sulla prestazione dei Granata (oltre che sulle scelte di Inzaghi) c’è più di qualche ombra.

L’analisi del match tra Verona e Salernitana

La Salernitana parte (non troppo a sorpresa) con Simy dal 1′, supportato da Tchaouna, Kastanos e Candreva. Inzaghi rinuncia al centrocampo a tre per schierarsi a specchio rispetto al proprio avversario, con un 4-2-3-1. Questa la decisione iniziale del tecnico granata, che, così facendo, rinuncia alla superiorità numerica in mediana.

Il Verona non sorprende, schierandosi con gli undici che ci si aspettava iniziassero la partita. Baroni decide di non confermare Saponara sulla trequarti, preferendogli Lazovic. Inoltre, non viene rischiato dal 1′ il rientrante Faraoni, importante pedina anche in ottica mercato, dato l’interesse mostrato dal Napoli.


Potrebbe interessarti anche:


Il primo tempo

Pronti, via, e Pirola s’infortuna, costringendo Inzaghi ad effettuare il primo cambio al 5′: ad entrare in campo è Gyomber. L’infortunio di Pirola potrebbe essere un problema non da poco per la Salernitana, data la scarsa affidabilità dimostrata quest’anno dal numero 23. Inoltre, non c’è un altro centrale mancino in rosa.

Ad ogni modo, l’inizio del match vede Salernitana e Verona contratte, quasi impaurite dall’importanza della partita. Ritmi blandi ed errori in fase di costruzione sono le costanti dei primi 15 minuti di gioco. Unica vera occasione da gol rimane il destro dalla distanza di Mazzocchi, che si spegne a lato.

Appena superato il quarto d’ora, il ritmo della partita inizia ad alzarsi. Un Verona molto lungo riesce a portare tanti uomini nei pressi dell’area avversaria, ma, allo stesso tempo, si espone alle ripartenze veloci dei Granata. Dall’altro lato, è evidente che Simy non è in grado né di aiutare in fase di costruzione (giocando di spalle, come fa Ikwuemesi), né di farsi trovare libero in area.

Nel corso del primo tempo, è parso evidente che un centrocampo a 3 avrebbe permesso ai Granata di chiudere le linee di passaggio centrali di un Verona che già così sembra in difficoltà. Infatti, i gialloblu non riescono a trovare la ricetta per un’efficace circolazione di palla e sono costretti a dirottare il gioco sulle fasce o a cercare Djuric con dei lanci lunghi.

Una prima frazione tutto sommato equilibrata si chiude sullo 0-0. Verona e Salernitana, che reclamano un rigore a testa, si sono divise i primi 45′: i gialloblu l’hanno fatta da padroni nei primi 20, mentre i Granata hanno dominato i restanti. Tuttavia, è stata proprio la Salernitana a creare le migliori occasioni da gol, con Montipò che ha neutralizzato le conclusioni di Simy e Kastanos nei minuti finali.

Il secondo tempo

L’Hellas sembra partire bene, con una sgroppata di Lazovic, che porta ad un calcio d’angolo sul quale si supera in uscita Costil. Al 49′, sul contropiede che segue proprio quest’ultimo intervento del portiere francese, Tchaouna trova il gol del vantaggio con un bel destro all’angolino.

Dopo la rete dei Granata, il Verona è costretto ad aumentare i giri del proprio motore, affidandosi al proprio giocatore di maggior talento, Cyril Ngonge. Tuttavia, nonostante la spinta sia aumentata sensibilmente, i padroni di casa non riescono a piegare la resistenza della retroguardia avversaria. Mazzocchi e Bradaric accettano (mai sfigurando) l’uno contro uno con Lazovic e Ngonge: è proprio qui che la Salernitana sta vincendo la partita.

Al 58′ un altro infortunio costringe Inzaghi al secondo cambio: esce Kastanos per far spazio a Legowski, e i Granata passano al 4-3-3. È dalla fascia destra che arriva la prima grande occasione per il Verona, che arriva al tiro (acrobatico) con Ngonge, su sponda di Djuric. Fondamentale l’ingresso in campo (al 60′) di Terraciano, che sta mettendo in seria difficoltà Bradaric con le sue sovrapposizioni. Queste permettono a Ngonge di accentrarsi, giocando più vicino alla porta (e a Djuric).

È un secondo tempo dominato dal Verona, la Salernitana si è schiacciata troppo e non riesce più a ripartire. Nonostante gli avversari siano scoperti in cerca del pareggio, e nonostante si allunghino sempre di più, causa stanchezza, i Granata non riescono più ad arrivare davanti a Montipò. Le linee di centrocampo e difesa sono molto vicine, e Simy non riesce a lavorare la palla di spalle per far salire la squadra, evidenziando tutti i propri limiti tecnici.

Intanto, con un Candreva spento dall’inizio del match, l’unico a sembrare in grado di creare problemi alla retroguardia avversaria è Tchaouna, con i suoi dribbling. Se avesse una punta alla quale appoggiarsi potrebbe diventare maggiormente efficace. Potrebbe essere d’aiuto l’ingresso in campo di Ikwuemesi, che sostituisce Simy all’88’.

Nei minuti finali, la Salernitana sfrutta la stanchezza degli avversari e prova ad arrivare nei pressi della porta avversaria. Tuttavia, porta avanti pochissimi uomini, non riuscendo a trovare un varco nella difesa del Verona. Intanto, i padroni di casa continuano a spingere e gli animi si scaldano, portando al giallo rimediato da Candreva: è l’unica azione degna di nota per l’87 granata.

Nel corso del recupero, sugli sviluppi di un corner, Tchaouna salva un gol fatto, permettendo alla Salernitana di portare a casa la partita. Ad un minuto dalla fine, inoltre, Coulibaly manca il gol della sicurezza davanti alla porta, regalando al Verona il pallone, nel tentativo di servire Candreva.

spot_img
spot_img
spot_img

Notizie popolari