La Salernitana impatta contro il Torino allo stadio Comunale e conquista il sesto pareggio consecutivo, allungando la striscia a sette risultati utili.
La partita
Sousa conferma il consueto canovaccio tattico optando per Kastanos come esterno destro. Nicolussi sostituisce lo squalificato Coulibaly.
Primo tempo di marca ospite
Partita dalle due facce come registrato nelle ultime uscite. Bersagliera subito aggressiva e in vantaggio nelle battute iniziali con Vilhena che su sponda di Piatek fulmina Milinkovic Savic.
Toro irriconoscibile, a tratti remissivo, nel primo tempo. La formazione di Juric non reagisce, anzi è la squadra di Paulo Sousa ad andare vicino al raddoppio al quarto d’ora: palo colpito da Candreva con una conclusione di sinistro. Gli unici lampi granata arrivano da sinistra e portano il nome Radonjic che mette in crisi l’out destro campano. Da una sua incursione nasce il quasi autogol di Gyomber: la palla deviata finisce sulla traversa.
Toro redivivo nella ripresa
Toro rigenerato nel secondo tempo. La squadra di Juric prende campo e domina il gioco. Sanabria sfrutta un ottimo assist di Miranchuk e infila un incolpevole Ochoa. Il portiere messicano mette una pezza in un’altra incursione dell’esterno mancino piemontese. I cambi non spostano gli equilibri fino al triplice fischio finale.
Encomiabili e massicci i circa 2 mila sostenitori provenienti da Salerno per accompagnare la Salernitana, mai domi nel tifare per la propria squadra.
Passerella nello stadio tra rappresentanti della tifoseria non organizzata all’intervallo.
Da registrare i cori contro Cairo dalla Maratona e i fischi anche per i giocatori di casa.
Le statistiche granata
La partita si conclude con un pareggio sostanzialmente giusto per quanto espresso in campo dalle due compagini nell’arco dei 90 minuti. La curiosità è rappresentata dai due marcatori, gli stessi della gara d’andata, a parti invertite.
Anche la statistica ha qualcosa di interessante da raccontare: mai nella storia della Salernitana si era verificata una sequenza così lunga di pareggi consecutivi. L’1-1 di Torino consente ai granata del Sud di raggiungere quota 30 punti in classifica e mantenere immutato il distacco di 7 lunghezze dalla zona retrocessione. Ma con un match in meno da disputarsi. La squadra di Paolo Sousa sta viaggiando a piccoli passi verso il porto sicuro della salvezza.
Punti forti e punti deboli
La gara col Toro ha ricordato per certi aspetti quella di La Spezia. Arrembaggio iniziale, vantaggio e poi netto calo nella seconda frazione.
La continuità di rendimento assoluta e’ da ritenersi accettabile, per quanto in linea con gli obiettivi stagionali del club. Qualche valutazione ulteriore, invece, andrebbe fatta sul rendimento nell’ambito di una partita. La flessione è nettamente palpabile, dovuta forse a più motivazioni. Cambi non sempre puntuali (Sousa ne stava disponendo ben tre pochi istanti prima di subire il pareggio), tendenza ad abbassare il baricentro di gioco, incapacità talvolta a contrastare la qualità dei singoli nei duelli uno contro uno.
Testa al Sassuolo
Il risultato conseguito a Torino non può che essere considerati positivo data la prova di carattere e di sacrificio degli uomini di Paulo Sousa su un campo ostico per tutti. La squadra continua a crescere trascinata anche da giocatori che nella precedente gestione non avevano avuto molte chance per esprimersi (Kastanos oggi encomiabile per dedizione e sacrificio).
La squadra ha tutte le carte in regola per chiudere il campionato nel migliore dei modi, a partire dalla delicata sfida interna con Sassuolo. I granata dovranno far di tutto per ritornare alla vittoria, che manca da sei turni. La gara con gli emiliani può rivelarsi decisiva per impostare un prosieguo di campionato più tranquillo e meno improntato sulla necessità assoluta di conquistare punti salvezza contro squadre del calibro di Napoli, Roma e Atalanta.
