Rosario Bucolo è un centrocampista classe ’88 in forza alla Paganese. Il calciatore siciliano ha calcato per gran parte della sua carriera i campi di Serie C ed è l’uomo di maggior esperienza degli azzurrostellati, allenati da mister Raffaele Esposito. Bucolo vanta oltre 300 presenze in Serie C e ha vestito maglie prestigiose quali Messina, Catania, Padova, dimostrando di essere uno dei centrocampisti più affidabili e tosti della categoria.
Bucolo: “Sono stato più volte vicino alla Paganese”
Hai vestito maglie storiche del panorama professionistico quali Messina, la tua Catania e Padova (tre tra le tante altre della tua carriera): cosa ti ha convinto nell’accettare il progetto Paganese?
«La Paganese è una piazza storica che è quasi sempre stata in Serie C. Sono stato più volte vicino a vestire la maglia azzurrostellata ma la trattativa per vari motivi non si è mai concretizzata. Quest’anno, invece, ci sono state tutte le condizioni per trasferirmi alla Paganese e, quindi, ho accettato».
Nella Paganese ci sono molti giovani. C’è qualcuno in particolare che ti ha colpito e a cui dai maggiormente consigli in campo e fuori dal campo?
«Quest’anno ci sono dei giovani di qualità che hanno soprattutto una certa cultura del lavoro. Sono dei ragazzi un po’ vecchio stampo, hanno voglia di crescere e hanno tanta umiltà. Più che consigli, loro sopportano me perché io sono molto esigente perché per me il calcio è una cosa seria, è lavoro, è passione, al di là di qualsiasi categoria. Io pretendo sempre il massimo senza che si tralasci nessun particolare».
Potrebbe interessarti anche:
- Serie D girone G, doppio poker per Gelbison e Sarnese, pari per la Paganese
- Coppa Italia Serie D, la Scafatese perde contro il Martina e saluta la competizione
Bucolo: “Nessuno dava la Paganese al vertice”
Cosa ti aspetti e cosa vorresti per il tuo finale di carriera?
«Io lavoro giorno dopo giorno, ho più fame di quand’ero ragazzino! Al di là di questo sto bene fisicamente grazie al tipo di lavoro che facciamo e al mister Esposito che mi ha dato una seconda gioventù. Penso a divertirmi e dare il 101%».
Esposito ti ha rivoluto dopo l’esperienza a Casalnuovo
«Mister Esposito ha qualità che non si vedono neanche in Serie B. Poche volte ho visto lavorare gente così con questa umiltà, questa fame e questi concetti, una persona che non si nasconde dietro ad alibi e lavora con il materiale a disposizione. Se guardiamo alla partita di domenica (trasferta in Sardegna contro l’Atletico Uri N.d.R.) avevamo quattro giocatori indisponibili e uno squalificato (Faella) ma siamo andati là cogliendo un risultato importante senza crearci alibi».
Il momento della Paganese è decisamente positivo: secondi in classifica, ad un punto dalla Puteolana. Quanto credete alla promozione in Serie C?
«Nessuno ad inizio campionato ci dava in quelle posizioni di vertice perché gli addetti ai lavori guardano a quanto si spende e a chi fa follie. La Paganese ha fatto un progetto molto interessante, un mix di giovani ed esperti. Noi stiamo facendo qualcosa di straordinario. Se guardiamo a chi ci sta avanti, come la Puteolana, o anche a qualche società che ci sta dietro loro sì che hanno fatto delle follie. Questi risultati sono merito della società, del mister e un po’ anche nostro che pensiamo al lavoro quotidiano senza farci influenzare dall’esterno».
Bucolo, i ricordi e il soprannome del centrocampista siciliano
Ripercorrendo per un attimo la tua carriera: un momento che ricordi con particolare felicità?
«Momenti di felicità ce ne sono stati tantissimi. L’esordio in Serie C, quando ho vinto il campionato con il Messina, l’esordio a Catania (sua città natale N.d.R.), le partite con il Padova. Io, però, guardo sempre al presente. Sono qui a Pagani, sono motivatissimo, la piazza mi vuole bene, mi rispetta. Io voglio dare tutto e voglio fare qualsiasi cosa per contribuire alla causa azzurrostellata».
Quali giocatori ti hanno ispirato nella tua carriera?
«Ho sempre guardato me stesso in primis. Un giocatore che mi viene in mente è Baiocco ma ce ne sono tanti altri che hanno fatto le proprie fortune grazie alla loro mentalità e alla cultura del lavoro».
Pietra lavica è il tuo soprannome: ci puoi spiegare com’è nato?
«Io sono di Catania e fa riferimento alla pietra lavica dell’Etna. Il calore della lava che poi diventa pietra lavica riprende un po’ ciò che sono: focoso, passionale, impulsivo e diretto. Anche per questo mio aspetto caratteriale è capitato che i direttori hanno scelto altri profili rispetto al mio. Io non riesco a cambiare, appunto sono pietra lavica quindi per chi mi accetta così io do il mio cuore. Chi mi conosce, infatti, va in guerra per me».
Bucolo: “Darò il 101% per la Paganese”
La tifoseria azzurrostellata è una delle più calde e presenti del panorama calcistico dilettantistico (e non): qual è la promessa che un verace siciliano come Rosario Bucolo fa ai tifosi della Paganese per il prosieguo di questa stagione?
«Io non faccio promesse. La promessa è stata fatta dentro lo spogliatoio sin da quando ognuno di noi ha firmato per questa squadra. Io da solo non posso far niente ma è il gruppo che ti porterà a raggiungere gli obiettivi fino in fondo con il contributo della società, dei tifosi e anche di chi non si vede. Inutile fare le promessine come fanno tutti. La gente viene allo stadio perché si rivede in noi che lottiamo superando i limiti e le varie situazioni di difficoltà. Dare il massimo per la propria squadra dovrebbe essere scontato e noi come gruppo stiamo dimostrando quanto teniamo alla maglia con i risultati che, appunto, parlano per noi. Io noto il sacrificio dei tifosi che seguono numerosi in trasferta e tutto ciò ci deve far giocare con una maggiore responsabilità e, soprattutto, con sentimento».