Alla vigilia della 25ª giornata del campionato cadetto, la Fondazione Polito e la Lega di Serie B hanno firmato un accordo per l’introduzione del passaporto ematico.
La Lega di Serie B accelera sul passaporto ematico
Un segnale importante per tutto lo sport italiano: la Lega di Serie B ha stretto un’intesa con la Fondazione Fioravante Polito per introdurre in pianta stabile il passaporto ematico.
L’accordo è stato annunciato prima della gara di campionato tra Frosinone e Reggina.
Il passaporto ematico ha lo scopo di prevenire le malattie del sangue e le patologie cardiache soprattutto tra i più giovani.
A tal proposito, i dati della Fondazione Polito testimoniano che – dal 2012 a oggi – quasi 600 persone sotto i trent’anni hanno perso la vita mentre praticavano un’attività sportiva.
Allo stato attuale, soltanto la Lega Pro ha imposto a tutti i club di svolgere i 16 test previsti dal passaporto ematico.
Una legge ferma in Parlamento da 8 anni. Le tragedie del passato
Il disegno di legge sostenuto dalla Fondazione Polito è fermo alla Camera dei Deputati dal lontano 2014.
Se approvate, le norme sul passaporto ematico consentirebbero di rilasciare l’idoneità alla pratica agonistica e non agonistica solo a chi abbia superato tutti i test del sangue.
Questa proposta è figlia delle tragedie che hanno colpito il calcio italiano nell’ultimo decennio: la mente corre a Piermario Morosini, il mediano del Livorno morto nel 2012 durante un match di campionato con il Pescara.
Le malattie del sangue hanno altresì causato la morte prematura di altri due giocatori: il salernitano Andrea Fortunato, scomparso nel 1994 a 23 anni, e Flavio Falzetti, ucciso da un tumore nel 2013.