Dopo la sconfitta fuori casa contro la Pallacanestro Reggiana, lo Scafati Basket deve rimettersi in carreggiata. Toccherà a Sacripanti sistemare le cose. Ma come?
Scafati Basket, una prestazione confusa
“Confuse” è l’aggettivo che forse meglio descrive le prestazioni di inizio campionato dello Scafati Basket. Sarebbe ingiusto giudicare una stagione già alla seconda giornata, ma possiamo certamente cominciare a porci qualche domanda. La prima è: perché la squadra si accede e si spegne in continuazione durante i quaranta minuti di gioco? Lo stesso allenatore Stefano Sacripanti lamenta, nel post-partita di Reggio Emilia, «qualche disattenzione e tiro sbagliato che avremmo potuto realizzare». E le statistiche parlano chiaro: la squadra gialloblù crea, ma poco. Il team dell’Agro ha, sì, una precisione del 64,5% sui tiri da due contro il 54,8% dell’avversario, ma i padroni di casa collezionano 42 punti e Scafati solo 31; sui tiri da tre punti Scafati ha una precisione del 35,7% contro il 33,3% di Reggio. La Pallacanestro Reggiana rimane sveglia per tutto il tempo di gioco portando a casa ottime statistiche difendive: 32 rimbalzi, 8 palle recuperate e ‘solo’ 11 perse. Scafati di palle perse ne ha ben 18, con il resto delle statistiche difensive inferiori all’avversario.
Ma non dobbiamo fermarci qui per comprendere i problemi. Sarebbe inutile e pesante riportare i dati della shot card, la mappa che segnala la percentuale di tiri realizzati da una determinata zona di campo. Poniamo invece lo sguardo sui minuti di gioco: durante i primi due tempi, Scafati tiene testa all’avversaria riuscendo a passare in vantaggio in tre occasioni (tutte nel primo quarto di gioco); durante il terzo quarto invece la squadra ha un crollo che porta il tabellino a -15 dai padroni di casa. Nell’ultimo tempo le distanze si accorciano, ma ormai la frittata è fetta: Pallacanestro Reggiana vince per 85-77. Parallelismo con la prima gara contro Virtus Bologna ci sono, con i giallloblù che hanno condizionato la propria sconfitta nel primo quarto, con un calo che ha permesso alle V nere di accumulare un vantaggio di ben 15 punti: a nulla sono bastati gli eccellenti accorgimenti tattici e il recupero tra il terzo e il quarto quarto.
Sacripanti, cosa fare?
I dati li abbiamo elencati e i problemi li abbiamo presentati. Ma Sacripanti cosa può fare, realmente? È indubbia la sua bravura, che ha permesso alla squadra di adottare, in entrambe le gare, accorgimenti tattici che hanno quasi portato i due punti a casa. Ma entrambe le volte non è bastato. È chiaro, dunque, che il punto è evitare quei cali mentali di cui lamentava anche lo scorso anno, quando subentrò a campionato in corso sulla panchina gialloblù. Adesso il coach ha sei giorni per cambiare le carti in tavola e presentarci una squadra vincente.