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Salernitana-Crotone: la partita dei tifosi: contestazione e nervi tesi per 90′

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SalernitanaCrotone: la partita dei tifosi. Minimo di presenze stagionali all’Arechi e distanza tra squadra e supporter sempre più netta. Lotito oggetto di contestazioni per tutto l’arco dei 90 minuti. Sul finale, esplode la rabbia per l’atteggiamento assunto in campo da Lamin Jallow.

La partita dei tifosi: atmosfera surreale e nervi tesi

Vittoria e fischi per la Salernitana targata Gian Piero Ventura. Un successo, seppur divertente e di zemaniana memoria , che non placa in alcun modo gli animi turbolenti della torcida granata e che, soprattutto, fotografa in pieno il momento difficile attraversato dalla squadra. Gara giocata, in un clima surreale e a tratti persino ostile, dinanzi a poco più di 3.500 unità, ben lontana dai dati ufficiali forniti dalla società (5mila circa). Sintomo di malessere e, in modo particolare, della disaffezione dei tifosi nei confronti della squadra sempre più evidente e preoccupante.

Nessun coro di incitamento, ma soltanto di rabbia nei confronti della società e, successivamente, dei calciatori. Oggetto dei cori di contestazione, manco a dirlo, il presidente Lotito, principale responsabile, secondo la stragrande maggioranza dei supporter,  dell’ennesimo andamento altalenante (o anonimo che dir si voglia) della squadra. Emblematico lo striscione esposto dagli ultras della Curva Sud Siberiano dopo pochi istanti dall’inizio della gara: “Il progetto sbandierato è miseramente naufragato. E’ finita la pazienza per colpa della vostra strafottenza. Niente alibi e giustificazioni, siete solo dei buffoni”. 

Critiche piovute dagli spalti anche all’indirizzo dei calciatori, additati dai più come “mercenari pezzi di…” persino in occasione dei gol. A mettere la classica ciliegina sulla torta (indigesta) della già difficile serata, l’atteggiamento assunto da Lamin Jallow che, in occasione del momentaneo 1-1 zittisce i tifosi del settore Distinti e, a fine partita, arringa la folla con chiari gesti di sfida. Atteggiamento dell’attaccante gambiano pressoché incomprensibile, specie se si pensa al supporto costante ricevuto dalla tifoseria in questo anno e mezzo trascorso in maglia granata. Esperienza, tra l’altro, composta da più prestazioni oscene che lampi di classe.

Le “emozioni” della gara

Aria tesa e surreale che, inevitabilmente, ha fatto passare in secondo piano un successo che, in ogni caso, tira momentaneamente fuori la Salernitana dalle sabbie mobili dei play-out. Probabilmente mai in precedenza si era visto un Arechi con pochi sussulti ad un gol decisivo dei granata al 94′.  Segno emblematico del punto più basso, senza timore di smentita, toccato dalla Salernitana nella gestione Lotito-Mezzaroma. Una situazione che, se non risolta nel più breve possibile, rischia di aprire scenari tutt’altro che idiallici che potrebbero condizionare (ancor di più) in negativo l’andamento della squadra.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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