La Salernitana ha dato inizio alla 18ª giornata di Serie B, affrontando il Brescia di Pierpaolo Bisoli e pareggiando per 0-0 nell’ anticipo dello stadio “Arechi”. Si tratta del secondo pareggio della quarta gestione Colantuono, ed anche se sembra un piccolissimo passo avanti, i granata hanno tanto da recriminarsi.
Salernitana viva, ma manca cinismo
La Salernitana di mister Colantuono pecca ancora in continuità di risultati, e non riesce a rilanciarsi in classifica dopo la sconfitta nel derby contro la Juve Stabia. Il tecnico dei granata continua a puntare sulla difesa a tre ed una mediana robusta ma, eccetto il problema dei tanti infortunati dell’ultimo minuto, Bronn e Verdi su tutti, è riuscito a incidere poco sulla prestazione dei ragazzi in campo. Dentro Velthuis e Ruggieri, ritorno di Tongya ed infine rientro anche di Braaf, unica nota lievissima di una prova ancora una volta troppo sciapa.
Bronn e Jaroszynski fuori, opportunità per Velthuis e Ruggieri
La notizia positiva di giornata è sicuramente il clean sheet portato a casa da Sepe, frutto sicuramente di una difesa solida ed attenta ma soprattutto di una squadra, quella di Bisoli, che ha messo ben poco in difficoltà la Salernitana per tutti i novanta minuti, puntando più alla difesa del loro fortino che all’attacco di quello granata. Nonostante questo, è sicuramente da sottolineare la concentrazione dimostrata dai ragazzi sulle tante palle inattive ed i cross dei bresciani, unica fonte di offesa dei lombardi per tutto il match. Il rientro in campo di Velthuis è risultato meno dannoso del previsto, cosi come quello di Ruggieri che è finalmente ritornato titolare ed ha anche dimostrato di essere credibile e, perché no, di meritarsi spazio nelle prossime uscite dei granata.
Esterni a tutti velocità, ma la mediana?
Il 3-5-1-1 di Colantuono sembra, comunque, mettere in chiaro la volontà del tecnico di voler puntare forte sui quinti, dove ad oggi le scelte sembrano abbastanza forzate: Stojanovic e Ghiglione. I due esterni stanno dimostrando di essere molto centrali nello scacchiere tattico salernitano, correndo e macinando tanti chilometri, oltre che diventando protagonisti in tante occasioni (il mancino di Ghiglione di poco fuori su tutte). In mediana, invece, ad affiancare il solito instancabile Amatucci è tornato Tongya, chiara scelta, insieme a quella di Soriano, di voler attaccare immediatamente il match ed il Brescia, nonostante l’evidente difficoltà del classe 2002 di mettere in mezzo al campo l’intensità richiesta.
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Braaf-Simy: esperimento rimandato
Probabilmente il migliore in campo dei granata è l’olandese Braaf. La scelta di schierare Jaydon è dovuta all’infortunio di Verde, che ha costretto Colantuono a ripiegare sul calciatore scuola Manchester City, dandogli tanta libertà di azione alle spalle di Simy. Scelta che ha ripagato, almeno nella prima fazione di gioco, e che ha consentito alla Salernitana di avere tanta imprevedibilità negli ultimi metri di campo, senza però riuscire mai a concludere bene le enormi quantità di azioni prodotte. Fondamentale, invece, seppur sempre lento e macchinoso, il gioco di sponda di Simy, che oggi si è dimostrato essere molto utile come appoggio per i suoi compagni. Sulla sua testa l’occasione più grande del match.
Włodarczyk bocciato? Hrustic e Kallon bene
Cosa, però, lascia sicuramente riflettere della partita è, oltre il non voler osare negli ultimi minuti schierando il doppio attaccante, la panchina di Wlodarczyk. Il polacco sembrava aver addirittura superato Simy nelle gerarchie, ma le ultime uscite dei granata sembrano dire altro, soprattutto dopo stasera ed il cambio del nigeriano col giovane Fusco.
«Non è che Włodarczyk sia tanto più ‘anziano’ (di Fusco) e non è una bocciatura perché nulla toglie che potrebbe giocare titolare».
Colantuono in sala stampa ha parlato cosi dell’ex Sturm Graz, ed il tutto lascia intendere proprio ad una scelta di carattere tattico, escludendo possibili e chiare bocciature. Sta di fatto che, come confermato anche da Petrachi in mixzone, ad oggi è difficile svoltare le partite con le sostituzioni e la gara di oggi ne è un esempio più che plausibile, nonostante le prestazione salvabili dell’energico Hrustic, e di Kallon, in cerca di fiducia e dei lampi mostrati ad inizio stagione.