È al terzo anno con la maglia dello Scafati Basket e si prepara alla sua stagione della consacrazione con i colori gialloblù: parliamo di Quirino De Laurentiis. In esclusiva per SalernoSport24, ha rilasciato delle dichiarazioni imperdibili.
Lo Scafati basket ha la sua spina dorsale
È nato in Abruzzo nel 1992, in una città che nel nome racchiude un ruolo di pallacanestro: Guardiagrele; lì inizia i suoi primi tiri al canestro. Esordisce nella Chieti Basket 1974 nel 2009, col ruolo di pivot. In questo ruolo Quirino De Laurentiis si fa strada, appena diciottenne, fino all’esordio in A2 con la Fortitudo Agrigento. Con i siciliani, Quirino passa cinque anni collezionando 150 presenze e quasi mille punti a segno. Dalla terra sicula, si sposta in altre realtà della seconda serie della pallacanestro italiana, dove riesce anche a vincere, nel 2019, la Supercoppa LNP con il Derthona Basket. Nel 2021 si trasferisce nell’agro-nocerino, a Scafati, e con la squadra gialloblù vince il campionato A2 ed esordisce in massima serie nella stagione 2022-2023.
In una stagione dettata dal cambio di tre allenatori e da una serie di prestazione di squadra altalenanti, De Laurentiis riesce a dare manforte garantendo una salvezza arrivata solo all’ultima giornata contro la Germani Brescia. L’aiuto dato per la salvezza è valso il rinnovo contrattuale ed è ovvio che oramai Quirino De Laurentiis rappresenti la spina dorsale della roster gialloblù. Proprio dalla scorsa stagione e del suo ruolo all’interno dello squadra è partita la nostra piccola intervista, avvenuta al termine dell’amichevole tra Scafati Basket e Rieti.
Sul finale di stagione, ti sei dimostrato uno dei punti cardine della squadra. Qual è il tuo ricordo più caro?
«L’anno scorso è stata una stagione un po’ particolare. In questo primo anno di A1 abbiamo cambiato tanti compagni di squadra e tanti allenatori. Non è stato facile trovare la giusta chimica; però siamo stati bravi a compattarci, soprattutto sul finale quando è arrivato Pino [Sacripanti, ndr.], cacciando fuori grinta e motivazione per salvarci. È stata una salvezza di squadra»
Questo è il tuo terzo anno, quindi possiamo dire che sei un veterano. Quale sarà il tuo apporto, anche all’interno dello spogliatoio?
«Sul campo parto dalla solidità difensiva, dove mi piace aiutare la squadra a difendere, passare la palla e giocando per loro; da lì, vediamo come va la stagione. Sono a disposizione della squadra e dell’allenatore»
Hai obiettivi per questa stagione?
«Certamente voglio una salvezza tranquilla, non come quella dell’anno scorso. Il pallino che ho è di partecipare alle finali di coppa o ai play-off: questo sì che sarebbe un traguardo, per noi, importantissimo; è un traguardo difficilissimo, ma nulla è impossibile: sta a noi trovare la giusta alchimia. Per il resto, il campo parlerà»
Stai anche seguendo la nazionale?
«Sto seguendo i mondiali, ovviamente. Speriamo per le prossime due partite, che saranno difficili, soprattutto contro la Serbia. Ma siamo l’Italia e riusciamo a fare cose incredibili»