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Pascuccio: “Mercato? Pronti a cogliere le occasioni”

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Il 2022 è stato un anno storico per la Gelbison. La squadra di Vallo della Lucania ha ottenuto, difatti, la prima storica promozione in Serie C sotto la gestione Esposito. Le prime settimane di questa nuova esperienza non sono state di certo esaltanti, ragion per cui la società ha optato per un cambio in panchina. È con l’arrivo di Fabio De Sanzo, infatti, che la squadra ha iniziato a macinare punti, proiettandosi in posizioni di classifica impronosticabili.

L’intervista a Nicolò Pascuccio, DS della Gelbison

Gran parte dei successi di un team parte dal lavoro dietro le quinte. Figure come il presidente Maurizio Puglisi e il DS Nicolò Pascuccio ne sono la prova. Grazie al loro lavoro, i cilentani stanno dimostrando di poter dire la propria, anche in un contesto totalmente sconosciuto come quello della terza serie italiana.


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Con l’avvento del nuovo anno credo sia giusto fare qualche bilancio. Come è stato il 2022 della Gelbison?

«Credo sia stato un anno importante, storico. Abbiamo vinto il campionato di Serie D e ci siamo trovati per la prima volta nella storia di questo club tra i professionisti. Bisogna dare atto e merito a questa società, al presidente Puglisi perché ha creato una macchina pressoché perfetta, se si considerano i nostri obiettivi, la partenza della squadra e per come aveva ritrovato questa società a inizio progetto. È chiaro che oggi tutto è fantastico perché il club ha militato, negli ultimi dieci anni, in Serie D, Eccellenza e categorie inferiori. Ritrovarsi in Serie C credo sia motivo d’orgoglio ed è tutto merito della società e della piazza. È un campionato complicato, ma vedo che i numeri, al momento, parlano di una Gelbison che sta ben figurando, trovandosi fuori dalla zona play-out, nonostante un cammino altalenante. Gli scettici, a inizio anno, ci avrebbero dato sei-sette punti. Siamo dunque ben oltre le nostre aspettative. Ma bisogna stare con gli occhi aperti. Le insidie sono sempre dietro l’angolo, dunque bisogna tenere la tensione alta. Si tratta di un campionato equilibrato: bastano poche vittorie o sconfitte per ritrovarti nelle zone alte o basse della classifica».

Cosa si aspetta dal prossimo match contro l’Avellino?

«Mi aspetto innanzitutto una bellissima giornata di sport, perché ritorniamo nel nostro campo, che è il cuore del nostro progetto, e ritroviamo tantissimi tifosi. Andiamo ad affrontare una piazza come quella di Avellino che porterà mille spettatori in trasferta. Per il resto, importa poco che sia l’Avellino o il Real Madrid. Voglio che la nostra squadra sia concentrata, determinata, affamata, poi sarà il campo il giudice supremo».

L’amministrazione sta lavorando per rendere lo stadio di Vallo a norma per la Serie C o state pensando a nuovo impianto?

«È la società ad occuparsi di queste cose. Si parla di un progetto anche a Vallo, però tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Urge un campo per la Gelbison perché il progetto ha bisogno di basi solide per poter andare avanti. Le strutture sono fondamentali e, ad oggi, purtroppo non ci sono. Mi sento comunque di fare un plauso al presidente perché ha fatto dei salti mortali per qualificare lo stadio “Guariglia” di Agropoli, perché altrimenti non sarebbe stato possibile giocare».

Un inizio di stagione difficile, poi la svolta con De Sanzo. Come mai la scelta è ricaduta su di lui?

«Abbiamo avuto delle difficoltà, abbiamo analizzato i motivi tecnici, tattici, mentali della squadra. Ci siamo confrontati col presidente, non dimenticherò mai quella serata. Eravamo di rientro da una partita e abbiamo iniziato a discutere, cercando di capire cosa poter cambiare per dare una marcia in più alla Gelbison. Gli obiettivi primari restano il bene della squadra e la permanenza in categoria. La scelta poteva sembrare impopolare, come spesso capita, però ha dato subito risultati nel breve periodo. Sono convinto che li darà anche a lungo termine. Abbiamo scelto De Sanzo per le sue caratteristiche che potevano colmare le lacune della rosa. Prima della partita contro il Monopoli avevamo una delle migliori difese del girone, al livello di Catanzaro e Crotone».

Possiamo aspettarci nuovi innesti in ottica mercato? Se sì, in quale zona di campo?

«Il mercato è complicato poiché siamo un piccolo club. Dobbiamo cogliere le opportunità che si presentano, cercando profili che abbiano le caratteristiche utili alla nostra causa. Siamo operativi su più ruoli. Finora abbiamo acquistato un difensore, un centrocampista e ne arriverà un altro. Abbiamo qualche problema nella fase offensiva. Se dovesse presentarsi l’occasione, cercheremo di portare in rossoblù due attaccanti».

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Elio Granito
Elio Granito
Giornalista, classe ’95, iscritto all’Albo nazionale dei Pubblicisti, laureato in “Scienze delle attività motorie, sportive e dell’educazione psicomotoria”, prossimo a conseguire il secondo titolo, quello specialistico. Creativo, perfezionista, ambizioso. Mi ritengo una persona educata, sensibile, assertiva e altruista. Aspetti del mio carattere risultati sinora determinanti nelle varie relazioni avute con figure di rilievo all'interno del mondo del giornalismo e, soprattutto, per comprendere il reale valore, la potenza e il dono di ogni singola parola. Amo il giornalismo pulito, che ha necessità di essere raccontato. Generalmente parlo di calcio, ma ho piacere di spaziare su più fronti. Il mio desidero più grande resta quello di migliorare le mie capacità puntando all’eccellenza. Basi solide, pragmatismo e pensiero creativo: sono le peculiarità sviluppate principalmente in questi anni in cui ho compreso l'amore e la passione per la divulgazione di pensieri, messaggi e valori positivi, utilizzando come strumento lo sport e la mia "penna".
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