In caso di promozione in Serie A il Bari sarà ceduto così come accadde alla Salernitana nel caso della multiproprietà. A differenza del club Granata però la stima appare più alta rispetto alla valutazione fatta da Lotito nel 2021 e che si trasformò in un boomerang per l’imprenditore romano.
Multiproprietà, anche il Bari sarà ceduto?
Da molti è indicato come il ‘male’ del calcio dell’ultimo decennio seppur la multiproprietà a radici storiche molto più remote. Forse non sarà così in relazione alle tante difficoltà emerse, soprattutto, dopo la pandemia per il COVID-19, nel mondo del calcio e tutto quello che vi ruota intorno. Certamente però quello della multiproprietà è un tema più che spinoso e che non attira i favori di tanti tifosi. Nella rete sono cadute negli ultimi anni società come Salernitana e Bari, ma in un ambito più internazionale si potrebbe allargare il discorso anche al Palermo di Al Thani.
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Il Bari sta facendo un ottimo campionato in serie cadetta al suo primo anno di ritorno sul secondo gradino del calcio professionistico. Con appena un punto di ritardo dal secondo posto occupato dal Genoa, ‘rischia’ seriamente di centrare la promozione diretta. E con tale prospettiva, sulla base di un ottimo lavoro in fase di costruzione della squadra, ora ci si chiede quale potrebbe essere il futuro laddove Luigi De Laurentiis ha già indicato quale sarà la cifra sulla quale sarà necessario ragionare. Non meno di 150 milioni di euro (Lotito partì da 100 milioni per guadagnarne poi il 10%). Una cifra senz’altro importante ma in relazione ad un bacino di utenza molto più ampio.
Per cui gli interrogativi a questo punto sono tanti rispetto, soprattutto, alla vicenda che visse la Salernitana dal 10 maggio giorno della promozione sul campo di Pescara, al 31 dicembre 2021, quando Iervolino inviò la famosa PEC, e con uno stato d’ansia che abbracciò tutto il mondo Granata.
Mai più un’altra… Salernitana
La scelta del duo Lotito-Mezzaroma come quella della famiglia De Laurentiis con il figlio Luigi a capo dei Galletti va cercata, soprattutto, nell’aspetto imprenditoriale come oggi è giusto che sia. Per tale ragione meriterebbe certamente una ‘protezione’ maggiore per tutte le conseguenze che ne conseguono. Ma una squadra di calcio, oltre che un’azienda, ne va considerato anche l’impatto ambientale. La FIGC stava per cancellare Salernitana dalla Serie A senza alcun debito, rischiando di gettare nello sconforto, ancora una volta, storie di tifosi che seguono il Cavalluccio con passione. Per non parlare poi delle decine di persone che lavorano per il club e che si sarebbero ritrovati senza lavoro da un giorno all’altro.
E proprio storie come quelle dei Granata andrebbero evitate a tutti i costi, considerando a priori i determinati scenari.