venerdì 19 04 24
spot_img
HomeFrontpageMorgan De Sanctis riparte dalla conferenza pre-mercato
spot_img

Morgan De Sanctis riparte dalla conferenza pre-mercato

spot_imgspot_img

Prima conferenza stampa che guarda al futuro per la Salernitana con Morgan De Sanctis che, così lo scorso anno, ‘presenta’ l’obiettivo dei Granata. Ovvero migliorare la rosa da mettere a disposizione di Paulo Sousa, partendo questa volta da una base diversa.

Morgan De Sanctis in conferenza stampa

Lo scorso anno arrivò di questi tempi, alla sua prima conferenza da direttore sportivo di una prima squadra. L’esperienza di un anno ha dato tanto a De Sanctis che ora, grazie al lavoro della scorsa estate prima e di gennaio poi, può partire da un gruppo solido. Può partire da certezze là dove lo scorso anno c’era certamente curiosità ma anche tanta incertezza sul futuro dei Granata.

CLICCA QUI per aggiornare la conferenza

Oggi il presente è diametralmente opposto. Non sono undici i giocatori dai quali partire, ma ci sono al contrario titolari, ci sono inamovibili, e giovani di belle speranze che già possono dirsi giocatori di Serie A. A questi Paulo Sousa, che ha già espresso il suo parere su chi non dovrebbe partire per poter costruire un grande avvenire, e dove puntare per rafforzare ruoli chiave.

Un bilancio della stagione

«Il primo desiderio è quello di fare un bilancio sulla stagione che si è appena chiusa. Un campionato importante in cui abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati. Non sono intervenuto nel corso della stagione, spesso per mantenere l’equilibrio su gli interessi della Salernitana. Ero sicuro che avremmo centrato gli obiettivi. Dopo un anno sono qui, dissi che l’obiettivo era quello di salvarci e sarei stato contento se ci fossimo salvati all’ultima giornata. Degli abruzzesi si dice che siano forti e gentili. Sicuramente mi riconosco forte come testardo, e certamente sempre a disposizione. Ho apprezzato i vostri consigli (stampa, ndr), sono soddisfatto di come avete raccontato la Salernitana. Si può sempre migliorare, non da voi ma da parte del club».

Il futuro è con Paulo Sousa

«Chiarendo la situazione di Paulo Sousa, arrivato a febbraio ha accettato la nostra sfida. Ne è nato un accordo contrattuale che prevede l’opzione di rinnovo unilaterale da parte della Salernitana – che è stata esercitata -. Al contempo c’è una clausola che lo libera ad alcune condizioni (un milione di euro per la rescissione, ndr)».

«Ultimamente il mister non aveva avuto delle esperienze felicissime ultimamente. Oggi lui sa chi è la Salernitana e sa bene come lavora, lui ha condiviso una serie di scelte, anche di mercato, sulla quale sceglieremo cosa fare. Lui è venuto per tornare ad un livello che merita, allo stesso tempo la Salernitana non ‘strozza’ le ambizioni dei giocatori. Il mister ha un periodo di tempo nel quale potrebbe ancora decidere un’altra strada ma siamo sicuri che continuerà la sfida Salernitana».

Un anno di Salernitana

«Mi sento cresciuto rispetto ad un anno fa. Più pronto, più preparato. In questi giorni stringevo la mano al Presidente un anno fa e iniziavo ufficialmente il 1° luglio. Conosco Sabatini e so quanto possa essere entrato nelle mentalità della città. Sapevo che, mentre stringevo la mano al Presidente, di essere la persona giusta per questo ruolo, pur dovendo subentrare al direttore Sabatini. Non so quanto lavorerò ancora alla Salernitana, ma sicuramente quando non ci sarà più non sarà più influente negli ambienti del club o della città».

La rosa Granata

«Su Dia abbiamo fatto un esercizio di corteggiamento enorme, ma il calciatore lo meritava. Siamo assolutamente convinti di riscattare il calciatore, il problema fisico che ha avuto non gli impedirà di essere a disposizione del mister a il 9 luglio in ritiro».

«Nella prima parte della stagione 2021-2022, quella gestita dal trust la Salernitana ha investito circa 36 milioni di euro. Nella seconda parte, invece, circa 41 milioni di euro. A questi vanno aggiunti gli incentivi all’esodo. Sono state operate 31 uscite per i quali mi prendo i meriti. Ed è un percorso che deve continuare. Il futuro di questo club è quello di essere autosostenibile, il Presidente ci tiene ed è un nostro obiettivo da centrare per i prossimi 36 mesi. L’esercizio di Dia, Pirola e il rinnovo di Ochoa non sono fatti secondari in tutto questo. Avevo avuto il sentore che il Memo avrebbe fatto al caso nostro fin da subito. Lo chiamai dopo l’infortunio di Sepe, il quale resta un grande patrimonio della Salernitana e siamo sicuri che arriveranno proposte importanti per lui, questo perché non possiamo considerare due numeri 1».

«Come direttore della Salernitana sono padre e madre di famiglia. Mi sento quindi di scusarmi con Radovanovic se il mio ruolo ha offeso in qualche modo lui o la sua famiglia quando a gennaio abbiamo deciso di rescindere anzitempo il suo contratto».

«Mi vengono i brividi pensando a Ribéry. Ha dovuto gestire una situazione fisica improvvisa, “Cosa vuoi fare Franck”, la domanda del Presidente. Aveva la possibilità di fare l’ambasciatore per la Salernitana ma lui ha espresso la volontà di fare l’allenatore. Verrà inquadrato come dirigente».

Cosa accadde con Verdi?

«Nel caso Verdi va aperta una storia a parte. AGGHIACCIANTE (ride, ndr): le parole del suo agente, Donato Orgnoni. Dovetti fare un esercizio personale per non parlare pubblicamente. È un giocatore forte ma in quel momento non serviva alla Salernitana. Il Presidente… per simpatia, per ammirazione mi chiese di imbastire una trattativa nell’ultimo giorno di mercato, a 3/4 ore dal gong. Ci fu un ritardo tecnico per una serie di condizioni realisticamente difficili dovendo parlare con 2/3 squadre».

Il lavoro di chi l’ha preceduto

«Il lavoro fatto da chi mi ha preceduto (Sabatini e Fabiani, ndr) vanno contestualizzati. La Salernitana è stata promossa in Serie A, e poi la squadra era all’ultimo posto… in entrambi i casi si è fatto un attimo lavoro nel portare giocatori a Salerno in quelle condizioni. Nessuno di quelli che rientreranno dai prestiti faranno parte del progetto futuro, e mi aspetto che le parti saranno più collaborative. Io ho fatto 12 anni da sindacalista, 4 da vice di Damiano Tommasi all’AIC, non faremo sconti a chi ci ‘sbatterà’ in faccia i propri diritti senza tener conto dei propri doveri».

Il lavoro sul mercato

«Cercheremo di fare in modo di mantenere i calciatori più importanti ma se arrivassero offerte serie perché ribadisco che questa società non strozza le ambizioni dei calciatori. Penso a Dia, a Pirola, ma anche Vilhena rientrerà: ha fatto 4 gol, 4 assist, in alcune partite non è stato così performante come ci si aspettava, ma per me è ha dato più di quanto ha dato Ederson nel suoi mesi a Salerno».

«La nostra intenzione è quella di abbassare i costi, non possiamo affidarci al fatto di avere una società solida alle spalle perché non rappresenta il futuro. È una richiesta del Presidente ed è giusto andare incontro alle sue richieste».

«Ci sono giocatori in prestito che prima di tutto sento di ringraziare, e con i quali riallacceremo la possibilità di portarli a Salerno dopo i riscatti. Su tutti sento di ricordare un professionista come Troost-Ekong: quel gol, quella esultanza contro una sua ex squadra (Udinese, ndr) dà il profilo e la profondità di quanto ci tenesse alla maglia».

La Serie A, i club, il settore giovanile

«Una cosa che ho notato è quanto sia difficile avere un rapporto di reciproca collaborazione con gli altri club italiani, grandi a parte. Questo perché c’è competizione, il mercato ‘domestico’ è complicatissimo, e per questo bisogna attingere fuori, su tutti i mercati. Abbiamo fatto tanti chilometri e ora abbiamo quindi una lista dei profili da seguire».

«La Salernitana, anche per collocazione geografica, ha un’opportunità irrinunciabile. Ci sono condizioni in cui si fa ancora calcio da strada, ma fino ad ora non abbiamo trovato niente ma c’è da dire che le energie maggiori sono state investite nella prima squadra. C’è da dire che il risultato dell’ultimo posto non ci soddisfa, anche se ci fosse la possibilità di un ripescaggio. Non possiamo andare incontro anche qui ad un instant team perché significherebbe alzare i costi. Io, e me ne assumo le responsabilità, non riuscirò a seguire il settore giovanile e a mister Colantuono è stato dato un compito difficile poiché ha ereditato una situazione complicata. Si continuerà con Colantuono e lavoreremo sugli errori fatti».

Da Mazzocchi a Mazzocchi

«In passato si è pensato che non volessi Mazzocchi, nella mia testa non è mai stato fuori dalla Salernitana, e non ha mai avuto un’offerta concreta e reale. Nella scorsa estate ha proposto il rinnovo con il 30-40% in più rispetto ai mesi da gennaio a luglio, dovette intervenire il Presidente con ulteriore sforzo. In più ha avuto anche la fascia da capitano. La sua condizione attuale è la stessa dello scorso anno: 0 offerte, ma se arrivano, ascolteremo. La società non si farà mettere all’angolo da nessuno».

«Il momento più brutto: la sconfitta di Bergamo è una pagina brutta, la più brutta del club in Serie A. Quella partita ha indotto un senso di rivalso. Il momento più è stato ancora con l’Atalanta nella vittoria, per come è arrivata. Un altro momento brutto è stato quando la società ha deciso di andare in ritiro in Turchia. Per me non saremmo dovuti andare là: conoscevo le condizioni poiché c’ero già stato e sapevo che fosse fuori luogo e ho avuto il sentore che certe cose mi stessero sfuggendo di mano. Ma fu allo stesso tempo luogo per parlare con il Presidente e chiarire certe dinamiche, un momento che da un certo punto di vista mi ha rafforzato. Stiamo seguendo dei calciatori anche dell’Under-20, sia italiani che stranieri».

Cosa non ha funzionato con Nicola

«Nel contratto del mister Nicola c’era una clausola di rescissione entro il secondo anno nel mese da esercitare nel mese di aprile, quindi mister Nicola e il suo staff non saranno più tesserati del club dal 1° luglio».

«Con mister Nicola ci conosciamo da ragazzini quando eravamo nella selezionale Azzurra di Serie B. Con lui abbiamo avuto delle difficoltà all’inizio nella fase di mercato, lui non ‘vedeva’ la squadra che veniva su. Dalla gara con il Parma in poi ha iniziato a prendere la sua forma e seguendo le esigenze tattiche che richiedeva al mister, quindi ha iniziato a fidarsi che alle parole seguivano dei fatti. Dopodiché la squadra ha iniziato a sgretolarsi in alcuni frangenti in cui non riuscivamo a delineare una causa reale. Poi c’è stato il momento in cui si era risvegliato il Verona e il momento più difficile era coinciso con la gara del “Bentegodi”. Quando ai risultati negativi si associa anche una prestazione negativa… per fortuna Paulo Sousa ci ha dato ragione sul lavoro fatto».

«Prima dell’esonero di Nicola non avevamo il sostituto pronto. Nessuno era stato chiamato prima di Bergamo, dopo ne abbiamo contatti tanti, tra questi anche Semplici. Rientrò Nicola perché ci convinse di poter invertire la rotta. Ma quel casting ci tornò utile».

…e con Bonazzoli

«Bonazzoli è un giocatore da Champions League per una serie di caratteristiche. Ma non sta in Champions League e non è riuscito a ritagliarsi un ruolo in questa Salernitana, abbiamo cercato di esercitare tutte le opzioni, qualche volta il bastone e qualche volta la carota. Ci prendiamo delle responsabilità ma penso che al 51% siano sue. Deve guardare dentro se stesso perché a 26 è importante che inizi a farlo».

«Fazio deve lavorare e stare bene per il 9° luglio, ha avuto un problema alla caviglia che gli ha causato un’altra serie di problemi. Per Giulio (Maggiore, ndr) va riconosciuto ogni alibi: era stato preso per un altro modulo, arriva con i ‘gradi’ di capitano dello Spezia, il mister l’ha provato in diversi ruoli, ma rientrerà nel progetto della Salernitana».

Il ritiro tra Rivisondoli e Fiuggi e le amichevoli

«Avrete presto le date del ritiro, dal 10 luglio saremo al 100% a Rivisondoli. In una riunione nella quale la mia richiesta non era richiesta, era fatto notare che i tifosi di Napoli e Salernitana potevamo venire a contatto. Da parte mia credo si sia perso un’occasione perché i ritiri sono momenti in cui la gente si muove con le famiglie. Siamo stati comunque bravi a trovare subito un’altra location che sarà Fiuggi e ne approfitto per ringraziare il Frosinone e il presidente Stirpe. Presto vi verranno comunicate anche le date delle cinque amichevoli».

«L’ambizione è quella di salvarci ancora e… vedere quella Curva Nord aperta, auspicando una campagna abbonamenti che la includa».

Fine conferenza

spot_img
spot_img
spot_img

Notizie popolari