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La Lettera a Lotito da parte di un tifoso: “ZERO”

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La Lettera a Lotito da parte di un tifoso: “ZERO”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del tifoso G. C., tifoso vecchia maniera anche se giovane d’età.

ZERO
Ill.mo Sig. Presidente,
ho da poco appreso della sua assenza ieri allo stadio, preso come è dalla campagna elettorale che la vede coinvolta.
Noi invece c’eravamo, in pochi, ma almeno quelli di sempre, quelli che valgono il triplo rispetto ad ogni singolo occasionale che viene soltanto quando le cose vanno “bene”.
In particolare, sempre ieri, la temperatura all’Arechi si aggirava attorno allo zero, così come la prestazione degli 11 in campo. 
Zero come le occasioni pericolose create, zero come il mercato di Gennaio (sia in entrata che in uscita), zero come il lavoro della dirigenza, zero come i tesserati che ci mettono la faccia dopo l’ennesima batosta, zero come la dignità di questa società. Zero come le scuse.
Si, Signor Presidente, siamo allo zero assoluto, e non esiste nessun alibi che possa venirvi in aiuto, nessuna attenuante a favore degli unici responsabili di questo scempio, ossia lei ed il suo fedele scudiero Fabiani.
Veda Presidente, noi a Salerno abbiamo bisogno di rispetto e non di presunti salvatori della patria. Lei si trincera sempre dietro la clamorosa frase “senza di me questa città faceva la serie D”, forse è vero, ma, onestamente, se il prezzo da pagare è questo, se il prezzo è il disinteresse completo, preferisco giocare con l’Aversa Normanna e non con il Palermo o il Parma.
Per ridurla in termini spiccioli, lontani dalla sua forbita parlantina, se io mi trovo per strada, senza tetto e senza cibo, a poco mi serve un presunto “benefattore” che mi offre una casa sporca e lurida vita natural durante, costringendomi a mangiare sempre lo stesso cibo, rinfacciandomi ad ogni occasione che solo grazie a lui ho avuto una vita “normale”.
No, preferirei rimboccarmi le maniche e trovare, sulla mia strada, qualcuno che davvero mi voglia bene e che, più che la mia testa o la mia pancia, soddisfi la mia dignità.
Perché qui è di dignità che si parla Presidente, di rispetto per questa città e per chi c’è sempre stato, in silenzio e senza proclami di sorta, quelli, arroganti e saccenti, a cui ci sta abituando da anni.
Dignità che non si conquista con un gol di Minala al 96′ oppure con una clamorosa rimonta a Cesena, dignità che si conquista con l’abnegazione rispetto alla causa, rispetto ai colori del posto in cui viviamo, il posto in cui siamo nati.
Se lei non può darci questa dignità, se questo è solo uno dei suoi sporchi affari, dei suoi giri di soldi, dei suoi investimenti, allora sparisca da questo posto, perché rispetto ad una categoria superiore preferiremo sempre il rispetto per i nostri colori e per la nostra storia.
Anche se il prezzo da pagare è ripartire da…Z

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