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Un occhio al campo, un occhio agli spalti: domenica c’è Salernitana-Parma

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Domenica c’è Salernitana-Parma per i 32esimi di Coppa Italia, ma non c’è quel sano ottimismo che dovrebbe e potrebbe alimentare queste ore. I granata si affacciano per la prima nella seconda stagione consecutiva in Serie A, ma alcuni malcontenti della piazza, rischiano di agitare le acque. Tra infermeria, mercato e prezzi degli abbonamenti, sotto le ceneri c’è del malumore.

Il malcontento che agita la Salernitana

Una premessa, per tutta la piazza, per tutti coloro che hanno a cuore il Cavalluccio: dieci anni in mano ai romani sono stati i più tristi che a memoria d’uomo i tifosi abbiano sopportato. Non lo dice la penna, ma lo striscione. Nonostante la promozione in A, lo zoccolo duro non ha mai abbandonato la speranza di liberarsi del ‘padrone’ Lotito, facendosi sentire nei siti strategici, partendo da Salerno, passando per Formello, poi via Allegri – sede della FIGC – finanche la sede RAI. Tutto pur liberarsi dell’abominio della multiproprietà.


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Detto ciò alle 23:58 del 31 dicembre 2021 rimane una data storica, la quale ha generato una sorta di libertà di pensiero, fino al recente 22 maggio, nel giorno più incredibile della storia recente del calcio italiano in Serie A. Non la raccontiamo, perché è ancora difficile da credere… e su questi sentimenti che parte la seconda parte della vita, quella granata. 103 anni di storia però dovrebbero insegnare tanto, soprattutto gli ultimi 12. Sì, partiamo coi ricordi da quella splendida squadra guidata da Fava, bloccatasi sul più bello.

Perché?! Perché la memoria purtroppo è corta, si ferma, anche qui sul più bello. E la storia è sì fatta di uomini, ma anche uomini che rimangono e che arrivano perché vogliono vestirsi di granata. Lo desiderano.

Detto, fatto

Dopo una lunga premessa, diamo lustro alle 6.541 persone che hanno sottoscritto un abbonamento per assistere al secondo, storico, campionato in massima consecutivo della Salernitana. Contro il prezzo (popolare?!) della Curva Sud Siberiano si è scagliata una parte della tifoseria. Nulla da eccepire, è il secondo più alto della Serie A. Ma il primo, quello della Juventus, ha un surplus di ben trecento euro. È un fatto.

Un altro fatto: il mercato non è stato semplice, per nessuno. Dal 14 agosto al 1° settembre (closet del mercato) ci saranno per cinque partite, sarà quasi una finestra di riparazione. De Sanctis non ha avuto un ruolo facile, lavora costantemente nell’ombra dei giudizi del predecessore. Non ci sarà più un altro Sabatini, nel bene e nel male, perché va ricordato: una società non può preventivare 30 milioni di euro per poi spenderne 50 con il sopravanzo per i procuratori.

Terzo fatto: gli infortuni. Alzi la mano chi non ricorda un ritiro senza infortuni. Impossibile. A Lovato si aggiungono i vari Mamadou Coulibaly, Radovanovic, Gyomber l’ultimo della lista, Jaroszynski. Questo è il periodo in cui si fanno arrivare al pettine tutti i nodi. La coperta della rosa rimane corta, molti sono in lista di sbarco e rimangono nel roster di Nicola solo per convenienza. Ma tant’è, e se si rema tutti nella stessa direzione, certamente chi vuol bene ala Salernitana, dimenticherà le sue spine.

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Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino
Lino Grimaldi Avino, giornalista, editore e scrittore. Ha lavorato presso Cronache di Salerno, TuttoSalernitana, Granatissimi ed è direttore di SalernoSport24. Alla radio ha lavorato presso Radio Alfa, e attualmente conduce due programmi sportivi a RCS75 - Radio Castelluccio, Destinazione Sport e Destinazione Arechi. Ha pubblicato due libri: Angusti Corridoi (2012) con la casa editrice Ripostes, e La vita allo specchio - Introspettiva (2020) con la Saggese Editori, con prefazione dello scrittore Amleto de Silva.

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