A Brescia la Salernitana rimedia il secondo KO stagionale. Brutta sconfitta dei granata al Rigamonti, in virtù del tris rifilato dalle Rondinelle.
Partita a senso unico con dominio dei padroni di casa: granata mai in partita, ritmi bassi e prestazione largamente inconsistente ed inattesa.
Di fronte il Brescia era reduce da tre sconfitte prima del pari di Cremona. Il gruppo era stato motivato a dovere dall’avvento in panchina di Dionigi in settimana. Nonostante la maggior stanchezza per l’impegno sostenuto martedì nel derby lombardo, i biancazzurri hanno tenuto sempre il pallino del gioco, concedendo le briciole a Tutino e compagni, protagonisti di tanti errori in tutti i reparti. Nemmeno il generoso penalty trasformato dal bomber napoletano a fine primo tempo è riuscito a rianimare la Salernitana. Al di là del valore tecnico dell’avversario la squadra è apparsa inspiegabilmente dimessa, senza grinta e ferocia, disconnessa dall’impegno.
La gara è da considerare un passo indietro sotto ogni punto di vista per la compagine guidata da Fabrizio Castori. Poche idee, manovra non fluida, incapacità di sfondare e creare pericoli. A questo si unisce una fragilità difensiva mai riscontrata prima: tre reti incassati a fronte di sette complessivamente subite nelle prime 10 giornate.
Una sconfitta può far parte del gioco ma non nelle modalità purtroppo ammirate. Approccio molle, non adeguato all’impegno in categoria, tanti palloni persi in fase di appoggio e compattezza lontana da quella apprezzata nelle uscite precedenti.
Ad un nuovo test di maturità la Salernitana viene rimandata, come già accaduto a Ferrara con la Spal.
Non c’è tanto tempo per andare oltre una rapida ed oggettiva analisi critica. Martedì si ritorna in campo col temibile Lecce, poi a Frosinone dopo tre giorni. Occorre recuperare le energie fisiche e mentali e rialzarsi, individuando nuove e pronte soluzioni tecniche.
Blackout a Brescia, la capolista Salernitana cade al Rigamonti
