Una stagione iniziata a fari spenti e conclusa con la semifinale play-off contro Forio: il presidente del New Basket Agropoli, Angelo Farese, ha rilasciato un’ampia intervista in esclusiva al nostro quotidiano on-line.
Angelo Farese: “Agropoli ha giocato alla grandissima”
Pochi avrebbero scommesso a inizio stagione sul New Basket Agropoli del presidente Angelo Farese. E invece, i delfini del Tirreno hanno conquistato tutti, spingendosi a un passo dall’impresa contro la Pietratorcia Forio nella semifinale play-off della C Gold.
SalernoSport24 ha intervistato in esclusiva il numero 1 della società che ha rilanciato la passione per il basket in città.
Presidente Farese, alla vigilia del campionato, pochi si sarebbero aspettati di trovare il New Basket Agropoli così in alto.
«La nostra stagione era iniziata con il chiaro obiettivo di mettere in evidenza i giovani del posto. Tuttavia, sapevamo di avere una squadra competitiva, anche se non di vertice assoluto. Volevamo fare bella figura e, alla fine, ci siamo riusciti alla grandissima».
Considerato l’andamento della semifinale, in cui avete tenuto testa per 60′ a Forio, è legittimo provare un pizzico di rammarico per l’eliminazione?
«No, perché chi vuole puntare a vincere deve avere anzitutto una struttura di squadra adeguata. Non dimentichiamo in quali condizioni è iniziata e proseguita questa stagione».
Se si escludono Tarolis, Pekic e Cinalli – arrivato a stagione in corso – il gruppo allenato da Francesco Lepre era formato quasi esclusivamente da giocatori del posto. Per come sono andate le cose, ci sarà qualche novità nella prossima stagione?
«Lepre sarà riconfermato in panchina: è stato uno degli artefici di ciò che abbiamo fatto in questi mesi. A prescindere dai risultati, il coach è un esempio di dedizione: ci vorrebbero tante persone come lui».
Due settimane fa, alla vigilia della gara di ritorno della semifinale contro Forio, lei ha scritto una lettera aperta in cui ha denunciato «rancori, invidie e gelosie che rischiano di ostacolare qualsiasi progetto futuro». A mente fredda, pensa che esista la possibilità di allargare la base di soci e sostenitori della squadra?
«Sono pessimista».
Perché?
«Lo dico con molta franchezza: purtroppo, tutti sono bravi a parlare. Quando si tratta di scendere in campo, però, vale il solito adagio: “Armiamoci e partite“. Anche se il gruppo di lavoro che si occupa della squadra è davvero consolidato, alcune realtà cittadine non comprendono che è necessaria una vera unità di intenti per portare avanti questo progetto».
Un’ultima domanda: Agropoli può puntare già nella prossima stagione alla serie B?
«Il progetto che ho in mente ha un respiro più ampio e punta al coinvolgimento dei giovani del territorio. Agropoli è una piazza che ha tante potenzialità, con un palazzetto dello sport davvero invidiabile e un’amministrazione che ci è stata vicina. Qui si può lavorare bene, non c’è dubbio. In ogni caso, per fare bene bisogna anzitutto costruire bene. Un concetto all’apparenza semplice, ma in realtà molto difficile da mettere in pratica».