Il capitano per sempre, Agostino Di Bartolomei, oggi avrebbe compiuto 68 anni. Nato nella capitale, l’otto aprile del 1955, l’ex giocatore di Roma e Salernitana, su tutte, si tolse la vita il 30 maggio del 1994 a San Marco di Castellabate. Una vita spezzata ma mai dimenticata.
Agostino Di Bartolomei: una storia da campione
La storia di Agostino di Bartolomei cela sempre una profonda malinconia. Se sul campo da gioco, ovunque si trovasse, il centrocampista dai piedi buoni riusciva a fare sempre la differenza, negli ultimi giorni della sua vita si è lasciato andare ad una depressione e ad un vuoto incolmabile che lo hanno sopraffatto. Soprannominato da tutti come “Ago” o “Diba”, ha raccolto più di 300 presenze con la maglia della Roma e ben 52 con quella della Salernitana.
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A Salerno, arrivò nel 1998 e ci rimase per due stagioni, le ultime della sua straordinaria carriera. Divenne il capitano, segnò 16 gol e portò i granata al ritorno in Serie B, dopo 23 anni di assenza. Dopo il ritiro dal calcio giocato, si trasferì in Cilento, a Castellabate, dove voleva costruire una grande città dello sport dedicata ai ragazzi, senza mai riuscirci.
Si suicidò con un colpo d’arma da fuoco il 30 maggio del 1994. La moglie, Marisa De Santis, trovò solamente una lettera nella tasca della sua giacca che spiegava il motivo del folle gesto. Una lettera breve e concisa, cosi com’era Ago. Una scomparsa che ha lasciato il segno e che continua a tramandare di generazione in generazione la storia di un indimenticabile capitano.