Il Buccino Volcei chiude per la terza volta consecutiva il campionato di Eccellenza 2021-2022 nella parte sinistra della classifica. Il torneo sta vivendo le sue ultime battute della regular season, con ancora una gara da giocare il presidente di rossoneri, l’avvocato Gaetano Del Chierico, ha deciso di sollevare dall’incarico tutto lo staff tecnico partendo dal direttore sportivo Giovanni Del Vecchio. Lo stesso DS ci ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva sulla stagione vissuta con i volceiani.
Obiettivo centrato, ma al Buccino Volcei non basta
Nel mese di agosto dello scorso anno veniva presentato un nuovo progetto alla città di Buccino Volcei dalla presidente Del Chierico. Le prime stagioni nel secondo gradino del calcio dilettantistico avevano onorato i colori rossoneri, ma dopo gli importanti investimenti post lockdown, dalla dirigenza ci si aspettava di più, da qui la decisione di affidare tutto ad un gruppo giovane. Una scelta che aveva dato i suoi frutti quella di investire su di un tecnico emergente come Giovanni Serrapica, e sul direttore Giovanni Del Vecchio, con alle spalle un’importante esperienza all’Angri.
Il mercato è il campionato
Con un mercato costruito su di un budget ridimensionato, Del Vecchio è riuscito a tirare su una squadra che, senza dubbio, ha raccolto più di quanto. Qualche passaggio lavoro, e una serie di tre KO consecutivi prima di Natale avevano fatto perdere contatto con le primissime posizioni. Poi un ottimo momento di forma con l’inizio dell’anno avevano riportato il gallo rossonero al ridosso delle prime quattro.
Ma questo è stato un campionato che probabilmente non si ripeterà: Angri, San Marzano (che ha messo in bacheca la Coppa Italia Campania di quest’anno), Scafatese e Agropoli. Quattro squadre costruite per ammazzare il torneo. E, nonostante questo, il Buccino è stata la mina vagante che arreso più interessante la stagione, altrimenti spezzato.
Del Vecchio non le manda a dire
Anche per questo il DS Del Vecchio non si sente di chiudere una porta senza dire la sua. Per questo lo abbiamo contattato in esclusiva affinché ci dicesse la sua sulla decisione della dirigenza volceiana di interrompere il rapporto: «In estate eravamo indicati come una squadra giovane e inesperta che era destinata a lottare per mantenere la categoria fino all’ultima giornata dagli addetti ai lavori. Oggi lascio una squadra già salva da diverse giornate con ancora una partita da disputare».
Ma a chi vanno i meriti di un risultato come quello messo in campo dai rossoneri? Per Del Vecchio non c’è dubbio: «Merito di un allenatore che vedremo sicuramente su altri palcoscenici, del suo staff e dei ragazzi che sono stati grandiosi sotto l’aspetto professionale e sotto l’aspetto umano. Sono fiero ed orgoglioso di tutti, nessuno escluso».
Certamente non fa male indicare a se stessi per quanto fatto, in un tessuto sociale come quello dilettantistico che, oltre giocatori e allenatori interessanti, cresce bene direttori per le prossime categorie superiori: «E io? Bravo sì, ma anche fortunato. Ho avuto la possibilità di lavorare con un grande allenatore e ad allestire una squadra di uomini veri pronti a dare tutto per questa società. Penso che quanto di buono sia stato fatto sia sotto gli occhi di tutti. Ma la bellezza del calcio sta anche nella sua opinabilità, ahimè. Però le chiacchiere le ha sempre portate via il vento, dinanzi ai numeri bisognerebbe solo tacere e applaudire».