Zdenek Zeman, Zemanlandia e Giuseppe Sansonna. Due uomini e un documentario. Si potrebbe chiamare così e non basterebbe mai a inquadrare, è il caso di dire, la storia di oggi. Salerno non ha mai visto il calcio? Quante volte i tifosi della Salernitana si sono sentiti questa frase da chi ha poca dimestichezza con la storia del calcio, buttata lì come un pugno nello stomaco. Una grande bugia, da rimandare al mittente.
Zeman visto da Sansonna, il regista di Zemanlandia
Pelè e Maradona sono il calcio, ok. Ma se non hai l’arte di questi due, dietro c’è sempre qualcuno pronto ad insegnarlo… il calcio. E il miglior insegnante è lui, Zdenek Zeman, il maestro come è chiamato da chiunque sia stato suo allievo.
Aniello Aliberti, presidente della Salernitana per un decennio, presentò Zdenek Zeman al Comune di Salerno il 3 luglio del 2001. Una folla di curiosi e tifosi accorse per vedere da vicino il maestro del calcio. C’era entusiasmo e Aliberti mirava a ripetere Zemanlandia in Campania. Il primo anno ci andò vicino. Nel secondo s’incrinò qualcosa.
L’idea di Sansonna
Nel far rivivere i fasti di un periodo che ha segnato il calcio italiano, ci ha pensato Giuseppe Sansonna che, in esclusiva a SalernoSport24, evince come nacque Zemanlandia.
Sansonna, pugliese ma da anni a Roma, autore e documentarista RAI, ha girato anche un documentario su Tomas Milian, The Cuban Hamlet – Storia di Tomas Milian e Due o tre cose che so di lui, diario visivo di un anno con Zeman, nella stagione del suo ritorno a Foggia. Il regista racconta una serie di aneddoti su come un gruppo di amici spostò l’attenzione del calcio sul comune pugliese.
https://www.facebook.com/watch/?v=967045970403232
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