Il Napoli di Spalletti sta facendo un ottima stagione con un ottimo gioco piazzandosi momentaneamente al terzo posto in classifica. La squadra è rimasta intatta rispetto a quella dell’anno scorso, escludendo i colpi di Anguissa e Juan Jesus, nonostante questo tutti i giocatori sono migliorati molto sotto la sua gestione. Ad essere migliorati sono soprattutto i risultati.
I dogmi tattici del Napoli di Spalletti
Spalletti è un fervido sostenitore del 4-2-3-1, modulo che utilizza anche con il Napoli. Il centrocampo del Napoli è senza dubbio il cervello della squadra, con Fabian Ruiz direttore d’orchestra e, in caso di assenza dello spagnolo, può contare su un ritrovato Lobotka che sta facendo la miglior stagione da quando gioca in azzurro.
Il centrocampo oltre ad essere molto tecnico, con l’acquisto di Anguissa il Napoli ha ritrovato molto equilibrio e forza fisica, l’ultimo tassello che mancava al centrocampo dei partenopei.
Il giocatore che scompagina i tatticismi avversari è il trequartista, ruolo coperto da Zielinski e all’evenienza da Mertens. Quest’ultimo riceve spesso palla tra le linee ed è libero di inventare cercando l’imbucata per gli inserimenti degli uomini offensivi oppure liberando il tiro da fuori.
Fase di possesso: Costruzione dal basso e tanto possesso
Il Napoli è la squadra con il possesso palla più alto in Serie A; l’azione parte dalla difesa coinvolgendo soprattutto il centrale di difesa Koulibaly (assente illustre nella sfida di Domenica) che, solitamente, accompagna la manovra offensiva del Napoli. A questo punto giocano un ruolo fondamentale i due terzini che durante la manovra si alzano molto cercando sempre lo scarico centrale per poi attaccare la profondità.
Gli esterni giocano a piede invertito, e questa è una caratteristica ricercata da Spalletti in modo che le due ali possano tagliare in mezzo al campo a cercare la conclusione oppure un cross morbido sul secondo palo.
I terzini e gli esterni si scambiano molto spesso il pallone quando il Napoli fraseggia sulla trequarti avversaria. La catena di destra formata da Politano e Di Lorenzo è molto pericolosa visti i movimenti collaudati dei due giocatori italiani; Politano, mancino, ama ricevere il pallone al ridosso della linea laterale destra per poi rientrare sul suo sinistro e tenare il tiro oppure cercare l’imbucata servendo l’inserimento di Di Lorenzo, molto pericoloso in fase offensiva.
Tuttavia un fattore che il Napoli ha recuperato in questi giorni è il loro numero nove, Victor Osimhen. Il Nigeriano è un’altra chiave tattica importante per le sue caratteristiche; Quando il Napoli è in difficoltà non disdegna la palla lunga a cercare la punta che, con la sue accelerazioni ed il suo fisico, riesce a proteggere il pallone e a rendersi sempre pericoloso.