Un salernitano tra i protagonisti del tiro dinamico sportivo: il 31enne Silvio Maria Perongini – intervistato in esclusiva da SalernoSport24 – in partenza per Corinto (Grecia), dove parteciperà ai campionati europei nella divisione Production.
Intervista esclusiva a Silvio Perongini
Due titoli italiani a squadre, il tricolore nella categoria Production nel 2022 e il 2° posto nell’ultimo campionato italiano: lo specialista del tiro dinamico sportivo Silvio Perongini si racconta in esclusiva al nostro giornale.
Spieghiamo ai nostri lettori che cos’è il tiro dinamico sportivo. Con una premessa necessaria: un buon tiratore non può fare leva soltanto sulla precisione.
«Questo sport ha preso piede negli USA fin dagli anni Settanta, con l’obiettivo di preparare sia gli agenti di polizia, sia i militari. Ragionando sull’intero panorama degli sport di tiro, il TDS è probabilmente il più complesso di tutti: un tiratore di alto livello non deve essere soltanto preciso, ma anche reattivo e veloce. Soprattutto, bisogna avere la capacità di completare ogni esercizio nel più breve tempo e con il punteggio più alto possibile».
Come si è avvicinato a questo sport?
«Per puro caso: del resto, il tiro dinamico sportivo paga il fatto di essere poco conosciuto, tant’è che viene spesso associato al tiro di polizia oppure alla condotta dissennata di qualche esaltato. Un giorno mi capitò di accompagnare un mio amico al poligono di tiro. Mi feci spiegare le caratteristiche di questa disciplina e da allora nacque un grande amore. Ciò che apprezzo di più del TDS è la grande concentrazione che richiede».
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In ciascuna prova di TDS, il tiratore deve colpire sia bersagli di carta, sia di metallo. Quali sono i più difficili da colpire, tenendo presente la combinazione tempo-precisione?
«Di solito, i bersagli metallici richiedono maggiore impegno, perché sono più piccoli e piuttosto distanti. Pertanto, mancarne uno significa spendere più tempo per concludere una prova. Tuttavia, i bersagli di carta – che sono peraltro diversi da quelli tradizionali – sono studiati per non dare punti di riferimento al tiratore: non a caso, il centro dell’alfa, che assegna il punteggio più alto, non corrisponde al centro del bersaglio».
Il percorso di avvicinamento agli Europei in Grecia è stato particolarmente denso di soddisfazioni: il tricolore a squadre, la vittoria di una gara del circuito Master a Napoli e il 2° posto nella classifica del campionato italiano della divisione Production. Quali sono le sue sensazioni in fondo a una stagione di per sé già positiva?
«Il 2023 è stato l’anno del riscatto dopo un periodo particolarmente tribolato per un infortunio alla mano che mi aveva impedito di gareggiare ai Mondiali, in cui l’Italia si era aggiudicata il titolo a squadre. I podi che ho ottenuto in tutte le prove del campionato italiano hanno convinto il CT (Fabrizio Pesce, ndr) a portarmi all’Europeo. Nel complesso, sono molto soddisfatto anche per il titolo di campione Master».
Dal 22 settembre al 1° ottobre la caccia alle medaglie europee. Cosa attendersi dalla trasferta in Grecia?
«Sarà una sfida particolarmente delicata non solo per il valore degli avversari, ma anche per un altro aspetto: a differenza dei nostri colleghi francesi o spagnoli – che sono inquadrati nei gruppi sportivi delle forze di polizia – in Italia non ci sono professionisti. Pertanto, ciascuno di noi si dedica al TDS nel tempo libero, ma questo non ci impedisce di rientrare dai grandi appuntamenti con tante medaglie».
Per chiudere: quali sono i suoi obiettivi?
«Prima di tutto, mi piacerebbe salire sul podio nella gara a squadre. A livello personale, raggiungere la top 10 europea sarebbe una grande soddisfazione».