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Scalise: “La Coppa Italia che vinsi con la Salernitana finita del dimenticatoio”

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Abbiamo intervistato, in vista di Salernitana-Cosenza, il doppio ex della sfida Manuel Scalise.

Scalise: “Con la Salernitana non ho rimpianti”

Manuel Scalise è un ex calciatore italiano, di ruolo terzino destro. Nella sua carriera ha vestito, tra le altre, le maglie di: Ascoli, Mantova, Nocerina e Olbia, oltre a quelle di Salernitana e Cosenza. Con i granata ha vinto nel 2013-2014 la Coppa Italia di Lega Pro. Mentre con la Nocerina ha ottenuto una storica promozione in Serie B. Al ritiro dal calcio giocato ha allenato per due anni le giovanili del Cosenza.

La Salernitana è terza in classifica, a chi vanno dati i meriti?

«Mi aspettavo un campionato simile. Hanno preso un allenatore che conosce la categoria e fa un calcio pratico. Ha calciatori importanti, tra cui l’attaccante più forte della classe, Tutino. La società è stata presa dalla Serie D ed ha ottenuto subito la B. Mi aspetto che nel giro di qualche anno la ritroveremo in A».

Ha giocato con Pestrin e Bianchi che oggi sono collaboratori di Castori.

«Ho un ricordo positivo di loro, sono personalità forti e spiccate. Sono persone che conoscono l’ambiente e sanno cosa vuol dire vincere. Sanno capire e gestire gli umori dello spogliatoio. Hanno fatto calcio per una vita ed è normale che siano nello staff di una squadra professionistica».

Come giudica i settori giovanili di Salernitana e Cosenza?

«Sono due settori simili che potrebbero far di più essendo province vaste. Non è facile creare un settore giovanile, c’è bisogno di investimenti, tempo, pazienza, tecnici e direttori sportivi importanti. Ci vuole una vocazione per allenare i giovani, non è da tutti perché bisogna prima formare la persona e poi il calciatore».

Ad Ascoli giocava con un giovane Simone Zaza.

«Mi aspettavo una carriera importante per la fame e la personalità. Riusciva a farsi scivolare tutto addosso, si vedeva che era il più forte della Serie B. In ritiro non lasciava una palla al caso, era sempre pronto a lottare. Quando partiva in progressione e si preparava a calciare di sinistro era anche bello da vedere».

Con la Nocerina hai vinto un campionato, invece, a Salerno la Coppa Italia.

«A Nocera è stato più bello. Vincere un campionato di C è diverso dalla Coppa Italia, come Champions ed Europa League. Un pubblico come Salerno non può accontentarsi di una coppa, infatti, è quasi finita nel dimenticatoio. Alla Nocerina, invece, si è fatto qualcosa di storico».

Ha il rimpianto di aver lasciato Nocera o Salerno?

«Non ho rimpianti perché non mi è mai piaciuto restare molto tempo in una squadra. Ho sempre preferito conoscere città e tradizioni nuove. Volevo essere giudicato per quello che facevo in campo e quindi non mi sono mai legato ai tifosi».


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Gennaro Caso
Gennaro Caso
Studente universitario di economia, classe 2000 e nativo di Nocera Inferiore, approccia al mondo del giornalismo nell'estate del 2020, con Salerno Sport 24. Da sempre segue con attenzione e imparzialità il mondo del calcio internazionale e regionale. Nell'adolescenza si avvicina al futsal, ma soprattutto al tennis. La passione per i numeri e le statistiche a sottolineare che lo sport e la matematica possono andare a braccetto!

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