In vista di Sampdoria-Salernitana di domenica, la redazione di Salernosport24 ha contattato Vittorio Tosto. L’ex terzino e volto storico della Salernitana, nonché anche ex blucerchiato, ha detto la sua sulla partita e sul momento di forma attraversato dalle due squadre.
La carriera tra Salerno e Genova
Domenica, alle ore 15:00 presso il “Luigi Ferraris” di Genova, si affronteranno Sampdoria e Salernitana in un drammatico scontro-salvezza valido per la venticinquesima giornata di Serie A. In vista della partita di Marassi, la redazione di Salernosport24 ha intervistato il doppio ex Vittorio Tosto.
Classe ’74 nativo di Cariati, Tosto è approdato per la prima volta alla Salernitana nell’autunno del ’93 in prestito dalla Fiorentina. In quella sua annata a Salerno, riuscì a scendere in campo 16 volte trovando anche il suo primo gol tra i professionisti, contribuendo così alla promozione in B dei granata.
Rientrato a Firenze, passò a titolo definitivo al Torino nello scambio con Andrea Sottil, girovagando in prestito tra Lucca e Avellino prima di ritornare alla Salernitana nell’estate del 1996. Salerno era nel suo destino e il terzino calabrese riuscì nelle sue tre stagioni in granata a lasciare ulteriormente il segno vincendo il campionato di B nel 1997-1998. Sempre con la maglia dell’Ippocampo, esordì in Serie A nella partita persa all’Olimpico per 3-1 contro la Roma realizzando un assist per il primo e unico gol in Italia di Rigobert Song.
Al termine della stagione, la Salernitana ritornò tra i cadetti e lui lasciò Salerno per andare alla Sampdoria dopo 117 presenze, cinque gol e tre assist in quattro stagioni.
L’esperienza in blucerchiato di Tosto, però, non si rivelerà ricca di soddisfazioni come lo fu con la Salernitana: il terzino, arrivato in un club appena retrocesso in B e voglioso di tornare in A, giocò una stagione da rincalzo e vide sfuggire la promozione per un solo punto. Al termine di quella stagione, dove racimolò 23 presenze tra campionato e Coppa Italia, passò al Piacenza.
Tosto: “Salernitana è stata la tappa più importante della mia carriera”
Cosa ricorda delle sue esperienze con Sampdoria e Salernitana?
«L’esperienza alla Salernitana è quella che, senza ombra di dubbio, è stata la più importante della mia carriera: è tra le società dove ho giocato di più in assoluto facendo più di 100 partite e con cui ho vinto due campionati. Salerno è Salerno. Sono legato a Salerno e sono il primo tifoso della Salernitana. Alla Sampdoria, invece, ho vissuto una stagione sfortunata. Eravamo partiti per vincere il campionato di Serie B, la proprietà investì molto e allestì una squadra competitiva con i migliori giocatori della categoria. Purtroppo non centrammo l’obiettivo e l’anno dopo andai a Piacenza dove vinsi il campionato».
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Entrambe le squadre puntano alla salvezza. Quante possibilità hanno i blucerchiati di rilanciarsi contro una Salernitana come quella vista contro il Monza?
«Sampdoria-Salernitana è identica a Verona-Salernitana. Il Verona, battendo la Salernitana, aveva riaperto la lotta salvezza e alimentato le proprie speranze. La Sampdoria, battendo i granata, potrebbe riaprire un piccolo spiraglio di luce, anche se, attualmente, ha poche chance. La Salernitana ha l’obbligo di vincere se vuole affrontare le restanti partite del campionato in maniera più serena».
Che tipo di partita sarà Sampdoria-Salernitana? Quale potrebbe essere l’ago della bilancia del confronto per le due squadre?
«La Sampdoria giocherà una partita “all’arrembaggio”, dove proverà a sfruttare il fattore campo in uno stadio che sarà una bolgia. La Salernitana avrà imparato qualcosa dalla trasferta di Verona, quindi, non dovrà commettere gli stessi errori di allora perché, anche se l’allenatore è cambiato, i giocatori sono gli stessi. La Salernitana deve giocare per chiudere il discorso quanto prima e vincere la partita. La Sampdoria è un pugile all’angolo e, se si riprende, per la Salernitana potrebbero essere dolori».
Entrambe le squadre sono state rivoluzionate durante il calciomercato e hanno entrambe cambiato guida tecnica a stagione in corso. Che partita potranno impostare Stankovic e Sousa e cosa li differenzia dai loro predecessori?
«Giampaolo e Nicola sono due ottimi allenatori che conosco benissimo. Entrambi hanno ottenuto grandi risultati con Sampdoria e Salernitana. L’esonero di Giampaolo è arrivato per una serie di cause che non sono dipese da lui. Nicola aveva fatto un anno straordinario salvando la Salernitana, ma la mancanza di risultati ha fatto sì che la società cambiasse allenatore. I sostituti, Stankovic e Sousa, non li conosco sotto il punto di vista professionale. Ciò che posso dire è che Sousa è partito molto bene con il 3-0 al Monza, mentre Stankovic allena una squadra che pecca di qualità ed è in difficoltà dal punto psicologico. Per uscire da questa situazione, i blucerchiati hanno bisogno di tanta forza. Vedo che è una squadra che lotta in campo, ma ha difficoltà a fare gol e c’è un motivo per cui hanno la classifica che hanno. La Salernitana deve sfruttare le difficoltà di questa Sampdoria».
I giocatori che più l’hanno sorpresa fino a questo momento di entrambe le squadre
«Io stravedo per Candreva perché è venuto a Salerno con la testa e l’atteggiamento giusti. Sta trascinando i compagni di squadra da capitano ed è diventato un punto di riferimento. È uno dei pochi italiani in rosa e sta facendo capire che per salvarsi a Salerno occorrono tante caratteristiche e lui sta dando l’esempio. Mi ha molto sorpreso. Nella Sampdoria tutti i giocatori stanno facendo fatica ed è venuto meno Quagliarella per via dell’età e delle condizioni fisiche. Lui è in difficoltà e ne sta risentendo anche tutta la squadra. Eppure, l’unico giocatore che potrebbe risollevare la Sampdoria resta ancora Quagliarella, perché la Samp ha il peggior attacco del campionato e solo i suoi gol possono farla ritornare in auge».
Dove possono arrivare Salernitana e Sampdoria?
«La Salernitana ha tutte le premesse per salvarsi, ma dovrà lottare fino alla fine. Per la Sampdoria, invece, la vedo dura: 11 punti a questo punto della stagione sono veramente pochi ed è davvero difficile uscire fuori da una situazione del genere con 9 punti da recuperare».