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Diego Valencia è l’alternativa a Verdi e Bonazzoli?

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Giunto da pochissime ore in casa Salernitana, Valencia è ufficialmente un nuovo giocatore granata e lo sarà fino al 2026. Cosa ci si aspetta da lui?

Salernitana, Valencia ‘all’attacco’

Il presidente Danilo Iervolino nel tardo pomeriggio di ieri, 11 luglio, ha ufficializzato la venuta a Salerno di un nuovo giovane e promettente calciatore: Diego Valencia. Classe duemila proprio come la new entry Matteo Lovato, il ventiduenne cileno occuperà il posto da extracomunitario. Sulle orme dell’ex direttore Sabatini e le chiare volontà di Nicola, si punta sui giovanissimi per compiere grandi azioni nel corso dell’imminente campionato di Serie A. Lo scopo è perseguire quella ormai ridondante ma necessaria ‘mentalità’ essenziale per imporsi in campo.

Dotato di un forte tempismo in aria di rigore e abilità nel gioco aereo, ‘el pollo’ (così soprannominato dai suoi genitori) è dunque in grado di giocare da seconda punta o da esterno. Inoltre, gode di  un’ottima visione e riesce sempre a creare assist interessanti per i suoi compagni. Che sia un valido sostituto di Verdi o la giusta alternativa a Bonazzoli? La società ha sicuro in serbo un altro colpo da sfoderare nei prossimi giorni e come promesso ai tifosi, un nuovo attaccante giungerà nella rosa.

Un passato non semplice

Per la Salernitana Diego Valencia ha comportato un’operazione da 2,5 milioni. Una ‘pedina’ importante che si aggiunge allo scacchiere di Nicola in netta evoluzione negli ultimi giorni. In patria il suo addio ha generato molta amarezza: è sempre così quando una giovane e aitante promessa migra dall’altra parte del mondo, da una realtà non semplicissima per costruirsi una carriera e un futuro in club prestigiosi e rinomati. Il passato di Diego non è stato però rose e fiori, pur avendo appena 22 anni. Dopo l’infanzia a Viña del Mar, si è trasferito nella città dei campanili: La Serena.

Qui si è allenato per diventare centravanti grazie al Profe Hamel e all’età di sedici anni, è andato a vivere a Santiago per giocare nell’Universidad Católica. Un brutto incidente però, sarebbe potuto costargli molto. Nel giugno 2019 infatti ha rischiato di morire durante un allenamento a causa di alcuni ferri non del tutto agganciati che lo hanno colpito alla testa. La determinazione del ragazzo e le giuste cure e accortezze, hanno fatto si che potesse ritornare subito a correre e prepararsi. “Quando posso tornare in campo?”, sembra sia stata la prima domanda rivolta ai medici dopo il trasporto in ospedale.


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