La Salernitana esce sconfitta dalle mura domestiche dello Stadio Arechi. Il Pordenone vince ma la gara è stata “condizionata” anche dall’arbitro Rapuano.
La partita di Rapuano in Salernitana-Pordenone
La Salernitana, dopo la partita con il Monza, sembra aver incontrato una crepa che continua ad allungarsi: una squadra un pò morbida nel momento di affondare il colpo. Ma soprattutto quando potrebbe allungare o giocarsi punti importanti in classifica. La “fortuna” di aver saputo dell’esito di Cosenza-Empoli, con la vittoria dei biancoblu, non ha dato lo spunto necessario per portare a casa i tre punti all’ombra dell’Arechi. Tanti sono stati i dubbi sull’arbitraggio sostenuto dal direttore di gara Antonio Rapuano. Già al 29′ espelle Leonardo Capezzi con tanta diffidenza sul rosso diretto, poi all’allenatore Castori finendo con il capitano Francesco Di Tacchio.
Il totale è stato di dieci ammonizioni e due espulsioni tra giocatori e staff. Antonio Rapuano sembra dirigere la partita verso una sola direzione, differenziando in due pesi e due misure la conduzione di gara. Per i primi venti minuti un arbitraggio molto “all’inglese”, poi l’episodio Capezzi. In seguito rigore negato a Tutino e tre punizioni per Djuric non riconosciuti. I campani dopo l’espulsione del capitano affrontano la partita in nove. Un 2021 sicuramente da modificare. Sui social parte la furia da parte dei tifosi granata, invitando la società ad esporsi, ma a fine match il club granata si limita al silenzio. O meglio, un silenzio stampa non precisato, passato per un “non parlerà nessuno”. Che sia un modo per proteggere la squadra da possibili “distrazioni” esterne, proprio dovute ad un arbitraggio discutibile. Ora c’è il mercato, poi testa all’incontro tra capoliste con l’Empoli il 17 gennaio.