In seguito alle grandi prestazioni della Salernitana, Pasquale Mazzocchi è stato intervistato dal team di Dazn Talks. Il campione granata si è espresso a tutto tondo, dimostrando il suo carattere umile e solare ma anche la grande speranza che nutre nel progetto del Patron Iervolino.
Mazzocchi ai microfoni di Dazn Talks
Dopo le grandi prestazioni di cui si è resa protagonista la Bersagliera, il team di Dazn Talks ha deciso di intervistare Pasquale Mazzocchi.
Da piccolino come ti chiamavano?
«Da piccolino a Napoli, avendo un fisico esile, ero soprannominato Mezzo Chilo. Ho lavorato molto sul mio fisico, al fine di poter rendere la miglior prestazione possibile durante una gara»
Theo Mazzocchi ti piace come soprannome? La “h” rende il paragone con Theo Hernandez?
«Sono paragoni troppo grandi per me, al momento sono concentrato solo sulla Salernitana e non voglio distrarmi. Tuttavia fa piacere, sentire questi paragoni»
Hai deciso di abitare a Salerno, pur essendo di Napoli, perchè?
«Ho deciso di vivere a Salerno per la comodità. Non mi piace viaggiare per ogni allenamento o commissione. Qui sto bene, i tifosi sono davvero calorosi e la città non mi fa mancare nulla»
Sei stato contento del tuo primo gol?
Dopo tanto lavoro e un pò di fortuna,ci sono riuscito. La cosa più bella è stato segnare a Salerno davanti ai tifosi. L’emozione è stata grandissima, infatti l’ho rivisto tantissime volte.
Perchè hai deciso di indossare la numero 30?
Ho deciso questo numero, perchè è la data di nascita di un mio caro amico che, purtroppo, è venuto a mancare poco tempo fa.
Ci diresti chi è il compagno con la quale hai più feeling?
«Ti sembrerà strano, ma io rido e scherzo con tutti. Anche con i ragazzi stranieri, anche se con loro, data la mia poca conoscenza dell’inglese, provvedo a gesticolare per la maggior parte. Alcune volte ho cercato di insegnare a Coulibaly delle espressioni in napoletano, si è divertito molto.»
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Qual è il tuo sogno calcistico?
«Io non ho sogni, ho solo obiettivi. I sogni sono per i dormienti, gli obiettivi invece, si raggiungono con il lavoro, sacrificio e il sudore sul campo.»
Che squadri tifavi quando eri piccolo?
«Quando ero piccolo, tifavo inter. Ero appassionato dell’Inter per la mia passione per Obafemi Martins. Poi crescendo, ho tifato per la squadra della mia città.»
Chi è l’attaccante più forte che hai marcato?
«Il giocatore che mi ha messo maggiormente in difficoltà è Leao. Un ragazzo con dei margini di crescita e potenzialità infinite. Un Giocatore davvero molto molto forte, per me rimane in assoluto il più talentuoso che ho incontrato.»
Chi è stato il compagno di squadra più forte tecnicamente?
«Ribery è un fenomeno. In allenamento come anche in partita, è avanti di quattro-cinque giocate rispetto agli altri giocatori, è davvero incredibile.»
Come è il rapporto con il Mister?
«Con il mister il rapporto è perfetto. Personalmente ritengo che sia un allenatore unico nel suo genere. Prima di essere un grande tecnico, è un soprattutto un grande uomo.»