Si è chiusa la vicenda legata del ‘derby farsa’ sui 23 tifosi della Nocerina che minacciarono i giocatori molossi affinché non scendessero in campo nella gara con la Salernitana.
Salernitana-Nocerina, il derby farsa
Alla fine ha vinto la prescrizione, ovvero nulla di fatto, ovvero… come se nulla fosse accaduto in quel pomeriggio del 2013? Sono passati otto anni, e alla fine chi ha pagato è l’immagine dello Sport violato, e una squadra che si ritrovò dalla C a niente. A riportarlo è SalernoToday.
Questo per… una trasferta, probabilmente e legittimamente, negata. Anche i sassi sanno che certo non scorre buon sangue tra le opposte fazioni di tifo. Sta di fatto, e non serve certo un Tribunale a deciderlo, quanto accadde nella settimana che precedeva il derby, appartiene a qualcosa che non aver a che fare con il calcio. Il solo accostare quanto accaduto ai colori delle due maglie, esce dal contesto di tutto che dovrebbe appartenere alla rivalità sportiva, qual fosse anche di cori. Ma sempre nel rispetto che in campo vanno calciatori, sportivi, e professionisti.
«Due sono le cose, mo vo’ dico mo’, ve venimm a piglià a tutt quant, a uno a vot, u’campionat è luong; c’è un popolo che vi aspetta». Frasi verbalizzate dalla Digos. Questo è quanto avvenne il 10 novembre del 2013, nel piazzale del “Park Hotel” di Mercato San Severino, ritrovo del pre partita di Salernitana–Nocerina. La partita durò venti minuti.
