La gara di coppa della Salernitana ha consegnato informazioni importanti a tutto l’ambiente granata, ma in primis al tecnico Martusciello. Da Ruggeri e Simy, passando per gli altri.
La Salernitana di Martusciello cresce
Le giovani e meno giovani leve granata crescono. Come squadra, come gruppo e anche come calciatori, è il caso di Ruggeri. Ieri capitano della formazione Primavera della Lazio, oggi a dar man forte alla ritrovata Salernitana dopo l’ultimo infausto campionato di Serie A. Vent’anni a dicembre e tutto da dimostrare, ma la buona prova del “Bluenergy Stadium” farà da anticamera ad un prossimo impiego in campionato.
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Sul livello di Ruggeri anche Hrustic. Nel ruolo di vice Amatucci si è ben disimpegnato e se la Salernitana alza il baricentro creando qualche grattacapo all’Udinese, è soprattutto per merito suo. Tra chi sale si potrebbe parlare anche di Simy: il nigeriano ha firmato la terza marcatura stagionale tra campionato e coppa. Per Martusciello non è la prima scelta, non si è visto né con l’impiego di Włodarczyk al posto dell’usato garantito, ma il tecnico ha una gran stima dell’ex Crotone e il risultato si vede sul campo.
Discrete risposte anche da quei giocatori che dovevano fare minutaggio ma che sono ancora lontani dal livello di prestazioni che ci si aspetta da loro. A tale voce si possono leggere bene i nomi di Ghiglione, Soriano e Jaroszynski il il quale ha fatto sì una buona partita ma perdendosi poi l’imbucata di Rui Modesto che ha portato il gol del 3-1.
Chi conferma il passo indietro
Giù dal treno bisogna metterci Maggiore. L’ex spezzino eppure entra bene in gara, conquista un calcio di rigore ma poi a tempo scaduto entra totalmente scomposto sulla caviglia di Zemura che rischia un serio infortunio. Il cartellino rosso è sacrosanto sul quale non protesta più di tanto.
Chi conferma, invece, il periodo ‘no’ è Velthuis: presentato da Jansen come un ottimo investimento sta deludendo dimostrando la difficoltà nell’entrare nel calcio italiano. Anche sul calcio di rigore che riporta avanti i bianconeri c’è il suo zampino, parente stretto delle ultime prestazioni sicuramente lontane dal contributo che potrebbe dare alla squadra.
La prima di Kallon dopo la lunga squalifica non è proprio ciò che ci si aspettava. Delle precedenti prestazioni ha dimostrato quanto volesse spaccare il mondo, per cui era lecito attendersi una gara tutta grinta e corsa, elementi che fanno parte del suo DNA. A Udine, invece, si è vista una pericolosa involuzione e meglio di lui ha fatto Braaf quando è entrato. Per riacquisire spazi, centimetri e rabbia agonistica (che non porti a nuovi guai con la giustizia sportiva), serve il Kallon d’inizio stagione.
Un pensiero sul mister
“Stiamo facendo amichevoli solo che è campionato”, questa la frase che aveva ripetuto alla stampa nel post gara col Pisa Giovanni Martusciello. È vero che la coppa non rappresentava certo un obiettivo, come invece, sicuramente, la possibilità di giocare in sé. Era importante mettere minutaggio nelle gambe di calciatori fin qui fermi o che non hanno partecipato appieno al ritiro estivo, ma qualche volta pare che il mister perda nel cambio in corsa.
I giocatori quelli sono, non ci si può far niente, e sono anche bravi. Di più è difficile trovare soluzioni, però se Hrustic è la soluzione migliore ad Amatucci. Ma gare come quelle di coppa, dove le aspettative sono davvero basse per la competizione in sé, sono anche un buon banco di prova per i più giovani, un assaggio tra i grandi. Se vogliamo un po’ come è andata per Ruggeri. Per cui perché non portare Di Vico e buttare lui nella mischia al posto dell’ingresso del titolarissimo Amatucci?