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La Salernitana continua a crescere con Gian Marco Ferrari

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Gian Marco Ferrari è tra i punti fermi della Salernitana 2024-2025. Con i galloni di vice capitano, sta costruendo una famiglia granata. Da Martusciello a Colantuono è cambiato poco… lui è sempre presente.

Ferrari e la sua Salernitana

Se scrivi Ferrari su Google, il motore di ricerca ti darà una sola risposta: un cavallino rampante e il rosso fiammante della scuderia automobilistica più famosa del mondo. Eppure in Campania, nella provincia più estesa d’Italia, bisogna aumentare la tinta di quel rosso, ed arrivare al granata per infiammare davvero i tifosi di quelle parti. Dici Ferrari, ma da queste parti è Gian Marco quello che più interessa alla gente di Salerno.


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Nell’ultimo giorno di mercato, il 30 agosto firma il suo contratto che lo lega alla Salernitana. La sua storia con il Sassuolo era già terminata da tempo dopo sei anni tutt’altro che banali in cui c’era stato anche qualche passaggio in Nazionale e l’esordio contro San Marino. Ma Salerno s’era scottata ultimamente con ingaggi di giocatori ritenuti quasi degli ex calciatori e che poco avevano dato alla maglia granata.

Ferrari, tutt’altro che un ex

Dal momento del suo ingresso in campo, tutto è cambiato. Da un addio malinconico a Daniliuc si è passati a questo 32enne che ha nelle gambe la freschezza e la voglia di un 20enne. Con lui in campo la Salernitana non aveva subito gol per tre partite consecutive, roba da annuali del calcio da rispolverare per trovare dati simili. Sempre con lui in campo si è scoperti anche il valore aggiunto di Andrea Ruggeri (della Lazio ma poi chissà), come dire che l’esperienza giova sempre a chi ti è vicino.

Fino ad ora undici presenze sulle dodici disponibili, 990 minuti al servizio del Cavalluccio, con un gol annesso, ininfluente, a Cremona con la specialità di casa, il colpo di testa. E poi appunto quei galloni di vice capitano che gli hanno già dato la possibilità di vestire la fascia nella sfortunata trasferta in casa del Sassuolo.

Non tutte rose…

Ma non sono tutte ‘rose e fiori’ perché quando si subisce tanto si può incappare anche in qualche errore, capita anche ai migliori. A Sassuolo il 4-0 era di per sé un risultato bugiardo, un margine troppo ampio rispetto a quei minuti in cui la Salernitana rispondeva colpo su colpo. Fatto sta che c’è anche un suo errore nella disfatta del “Mapei Stadium” su quella palla persa nella pressione di Laurienté.

Domenica la Salernitana si riprendeva i quattro schiaffi di Reggio Emilia, battendo la Carrarese per 4-1. Sul 2-0 gli ospiti rientravano in gara per un rigore concesso da La Penna e procurato proprio da Ferrari per fallo su Shpendi, una condizione in cui era però estremamente ‘facile’ incappare in un fallo sull’attaccante. È una Salernitana che subisce ancora tanto in difesa, spesso ‘aiutata’ da una mira non proprio eccelsa da parte degli avversari, ma è una squadra in crescita come lo sono molti elementi della rosa, Ferrari in primis.

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