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Una Salernitana senza idee cade ai piedi dell’Empoli. L’analisi del match

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La Salernitana cade in casa contro l’Empoli di Nicola, che sfrutta a proprio vantaggio le pecche degli avversari. Ecco l’analisi del match.

L’analisi del match tra Salernitana ed Empoli

La Salernitana parte con un 3-4-2-1, senza una punta di peso: sarà Dia il centravanti, con Candreva e Kastanos a supporto. Da valutare la posizione del cipriota, che, in fase difensiva potrebbe schierarsi da mezzala. Solo panchina per Coulibaly, appena rientrato dalla Coppa d’Africa; in mediana si schierano Basic e Maggiore. Intanto, l’emergenza difensiva costringe Inzaghi a schierare il giovane Pellegrino dal 1′.

L’ex di turno, Davide Nicola, schiera il suo Empoli a specchio, con un 3-4-2-1, che, però, potrebbe facilmente trasformarsi in 4-3-3, data la presenza di Bereszynski. Il laterale degli ospiti, infatti, agirà da braccetto destro nei tre di difesa: quindi, abbassando (a sinistra) Cacace, si potrebbe passare facilmente a quattro. Ancora niente esordio dal 1′ per Niang: davanti c’è Cerri, supportato da Cambiaghi e Zurkowski. Per quest’ultimo vale lo stesso regionamento fatto per Kastanos.


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Il primo tempo

La Salernitana parte tenendo il baricentro molto alto, mentre l’Empoli si difende e aspetta di poter ripartire. Kastanos rimane sulla linea degli attaccanti durante la fase difensiva, mentre Zurkowski, almeno in quest’avvio, si abbassa tra i centrocampisti, sganciandosi per pressare.

La Salernitana, tenendo alta la squadra anche quando non è in possesso del pallone, riesce a soffocare il palleggio dell’Empoli. I toscani portano molti uomini nella metà campo avversaria, mentre si abbassa il solo Grassi a chiedere il pallone sui piedi ai difensori. Quindi, il lancio lungo, a cercare la sponda di Cerri, diventa l’unico modo per tentare di farsi vedere dalle parti di Ochoa. Ad ogni modo, nel primo quarto d’ora, nessuna delle due squadre è riuscita a rendersi realmente pericolosa. A sprecare l’unica potenziale occasione capitata alla Salernitana è stato Candreva.

Non accade spesso che la Salernitana si trovi a fare la partita, ma stasera Nicola ha deciso di lasciare ai Granata il pallino del gioco. Tuttavia, sono gli ospiti ad andare andare in vantaggio: è fortunato Cambiaghi, che, al 23′, dopo un’azione personale sulla sinistra, crossa e trova la deviazione decisiva di Zanoli. La partita si è messa proprio come sperava Nicola, con l’Empoli che si è difeso bene ed ha colpito in ripartenza una Salernitana con poche idee, che fatica a trovare spazi.

Dopo lo 0-1 i padroni di casa si sono un po’ disuniti, lasciando tanti spazi all’Empoli, che stava per approfittarne con Cerri. Il contraccolpo psicologico è evidente anche per un altro motivo: i Granata hanno notevolmente abbassato baricentro e ritmi. Sembra quasi che la squadra sia stata spaventata, oltre che scoraggiata, dal gol dello svantaggio.

Al 40′ esce per infortunio Pierozzi; al suo posto Weissman. Quindi, si cambia a livello tattico, con Zanoli e Bradaric che scalano sulla linea dei difensori (passata a quattro). Il nuovo modulo è un 4-2-3-1, con il neo entrato a fare da prima punta, supportato da Candreva, Kastanos e Dia. Tuttavia, il posizionamento dei primi due è estremamente libero, poiché sembrano avere licenza di svariare su tutto il fronte offensivo. È proprio il numero 20 cipriota a rendersi pericoloso, con un tiro al volo di destro, costringendo Caprile al miracolo.

È stato un primo tempo in cui si è lasciato poco spazio allo spettacolo: sembrava che le due squadre avessero più paura di perdere che voglia di vincere. Una Salernitana con poche idee va negli spogliatoi avendo impensierito Caprile in una sola occasione, con Dia. Quest’ultimo è stato una sorta di fantasma nel corso della prima frazione, così come Candreva, molto impreciso e visibilmente nervoso. I 5′ più recupero con il nuovo modulo, però, promettono bene.

Il secondo tempo

Dagli spogliatoi non esce Zanoli, che viene sostituito da Sambia: a livello tattico non cambia nulla. Il secondo tempo parte come il primo: la Salernitana attacca e l’Empoli riparte, ma i Granata sono più sfilacciati e lasciano ampi spazi. Tuttavia, gli ospiti attaccano con pochissimi uomini, pensando più a difendere il risultato.

Le posizioni di Candreva e Kastanos sono diventate maggiormente fisse rispetto al primo tempo.

Al 59′ escono Kastanos (il migliore dei Granata) e Boateng (che non ha ancora i 90′ nelle gambe); dentro Tchaouna e Pirola. Candreva si posiziona sulla fascia destra, precedentemente occupata dal cipriota.

Dall’ora di gioco, l’Empoli comincia ad alzare il baricentro e Cacace va vicino all’eurogol col mancino. Intanto, Boulaye Dia continua a vagare per il campo senza incidere, mentre Weissman, nonostante l’impegno, non riesce ad arrivare nei pressi della porta difesa da Caprile. La coppia d’attacco non funziona, il centrocampo risulta inesistente in fase difensiva e la difesa è in difficoltà sugli affondi dell’Empoli.

Il gol del pareggio arriva con un colpo di testa di Weissman, che si fa trovare pronto alla prima palla buona. A servirgli l’assist è Candreva, che crossa col contagiri dalla destra. Al 70′, subito dopo la rete dell’1-1, arriva il momento dell’esordio di Niang, che sostituisce Cerri: cambiano le caratteristiche del centravanti empolese. Nicola si predispone chiaramente per ripartire in velocità. Per arginare gli avversari, Inzaghi inserisce Coulibaly al posto di Maggiore.

Il pareggio ha acceso la partita, che ora si gioca su ritmi più alti, e anche i contrasti diventano maggiormente duri. La Salernitana si affida soprattutto a Tchaouna e Candreva: toccherà a loro inventare la giocata giusta per portare a casa i tre punti. Tuttavia, nonostante l’impegno dei Granata, è l’Empoli a passare in vantaggio, con il calcio di rigore procurato (in contropiede) da Fazzini e realizzato da Niang.

Il nervosismo è evidente nel finale, e Bradaric si fa ammonire: salterà il prossimo turno. Subito dopo, l’Empoli recupera il pallone e va in porta con Cancellieri, che, in precedenza, aveva lasciato calciare il rigore a Niang. Nicola porta a casa i tre punti preparando magistralmente la partita e sfruttando tutti i limiti messi in mostra nel corso di questi mesi da Inzaghi.

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