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Ederson: “Alla Salernitana ero più libero di giocare alla Dea invece…”

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Ederson non dimentica la Salernitana e i suoi tifosi. Il centrocampista brasiliano, scoperta rivelatasi azzeccata dall’ex direttore sportivo deli granata Walter Sabatini (che come altri talenti ci aveva visto lungo) ha rilasciato proprio delle dichiarazioni sul suo momento all’Atalanta e sullo stile di gioco della squadra di Gasperini.

Ederson sulla Salernitana parole che sanno di dolce e amaro

Ederson, ex Salernitana e giocatore attualmente in forze all’Atalanta, ha spiegato ai microfoni del quotidiano l’Eco di Bergamo il primo impatto e sensazioni avute nella sua nuova avventura con la maglia della Dea e di come a livello tattico ci siano delle gerarchie e dei ruoli da seguire. Le sue parole:

“Nella Salernitana avevo più libertà: potevo fare quello che volevo, anche perché arrivai in una situazione più complicata. Qui non è così: il sistema è fisso, ci sono linee da seguire e ogni giocatore deve ricoprire una determinata posizione. Tatticamente c’è molto da fare. Io sono un centrocampista – mette in chiaro il brasiliano -, nella Salernitana giocavo a tre, in Brasile a due, ma avevo libertà maggiori di oggi, perché il mio compagno di reparto era più bloccato”.


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“Prediligo giocare in mezzo, per prendere la palla e guardare sempre avanti. Il ruolo di trequartista? È qualcosa di nuovo per me e più complicato, perché spesso così giocando mi ritrovo di schiena e con gli avversari subito addosso. Questo non significa che non posso giocare in questa posizione, ho solo bisogno di capire alcuni movimenti, soprattutto quando c’è da restare in fase offensiva oppure quando serve dare occhio alla fase di copertura”.

“A Salerno ero io l’uomo che si sganciava verso l’attacco – spiega Ederson -, e avevo sempre chi mi guardava le spalle, invece all’Atalanta a volte ho compagni che possono fare lo stesso movimento, vedi Koopmeiners o De Roon“.

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