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Salernitana, cosa manca per affrontare la Serie A?

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Buona prova della Salernitana nel confronto in coppa contro la Reggina. Rispetto alla scorsa stagione tatticamente non è cambiato nulla, non si può dire lo stesso dal punto di vista degli elementi. Tanti nuovi innesti che hanno cambiato il volto ai granata.

Salernitana, Castorismo resta, ma cambiano gli interpreti

Quella che ha affrontato la Reggina è stata una squadra compatta, come al solito, ed estremamente concreta. Appena il 39% di possesso palla contro il 61% dei calabresi, stesso numero di occasioni create ma due reti di differenza. Dicasi Castorismo.

Non sono mancate le sorprese in campo con diversi volti nuovi che hanno fatto sentire il proprio apporto alla gara con una buonissima prestazione. Vedi Ruggieri, motorino instancabile, bravo a creare superiorità numerica mandando in difficoltà la retroguardia amaranto; quasi sempre lucido in fase difensiva. Vedi Kechirida, il tunisino è arrivato a Salerno da perfetto sconosciuto e ha sfruttato alla grande la prima occasione utile a presentarsi al pubblico granata. Dopo i primi trenta minuti sottotono ha trovato coraggio e fiducia divenendo estremamente incisivo e tranquillizzando, in parte, una piazza scettica rispetto ai due innesti per la fascia destra (ndr. Kechrida e Zortea), “inesperti” per la Serie A: per lui un assist per Bonazzoli ed un altro “annullato” per fuorigioco dopo il tap-in di Capezzi.

Davvero niente male la prova di questi ultimi due. Il numero 9 si è recensito da solo, con una prestazione eccellente: sempre dieci secondi avanti rispetto a compagni ed avversari, un’ottima visione di gioco e tanta fame. Il centrocampista è invece subentrato nella seconda parte di gara spaccando da subito la partita con tanta corsa, qualità e tecnica. Con lui a congiungere centrocampo e attacco, i granata hanno guadagnato aggressività e pericolosità e il gol sarebbe stato la giusta ricompensa per l’incisività mostrata.

Un rinforzo a centrocampo, qualche ricambio in difesa

Forse è proprio questa la zona del campo dov’è realmente mancato qualcosa. Lassana Coulibaly, giocatore discretamente bravo tecnicamente e soprattutto avvezzo alla corsa, è apparso a tratti spaesato nel centrocampo granata e poco abituato ai ritmi più lenti del calcio italiano. Poco da dire su Obi, giocatore di buonissima qualità che ha saputo creare spazi, è risultato però poco incline alla fase difensiva rispetto a Di Tacchio. Il capitano da subito si è eretto a baluardo dinanzi alla difesa mettendo “la pezza” in diverse occasioni.

Mamadou Coulibaly ha disputato la sua classica ed importante gara di quantità, nonostante i limiti tecnici. Appare comunque chiaro che i granata hanno bisogno di un centrocampista di qualità che possa garantire più palleggio e idee da quelle parti.

Per quanto riguarda la difesa, nonostante qualche sbavatura iniziale, ha saputo certamente dare la sicurezza che ci si aspettava. Sempre attenta e abbastanza puntuale. Ciononostante sarebbe importantissimo inserire uno o anche due elementi che possano non solo offrire ricambio ma anche innalzare ulteriormente il livello della retroguardia. Sulla sinistra potrebbe occorrere anche un’alternativa a Ruggieri in grado di garantire almeno in parte il lavoro del numero 3 granata (da valutare l’impatto con la A di Jaroszynski, il difensore polacco l’ha solo assaggiata con Chievo e Genoa). Nulla da dire su Belec, sempre eccellente, né sul suo sostituto Fiorillo già visto all’opera nelle ultime stagioni in cadetteria.

Con Simy, bene l’attacco

La prova di Bonazzoli è stata davvero buona, se è questo l’impatto del ragazzo come seconda punta si può accennare ad un mezzo sorriso. Concretizzatosi l’arrivo di Simy, la Salernitana potrebbe ritrovarsi con una coppia di attaccanti che potrebbero far sorridere molto spesso la tifoseria. Djuric ha disputato un’ottima prova e potrebbe anche andar bene nel ruolo di vice-Simy, urge comunque un’alternativa a Bonazzoli nel ruolo di seconda punta, magari un vero numero 10 che possa ritornare utile anche nel caso in cui si renda necessario passare alla variante del 3-5-2 che utilizza il trequartista.

Non è bastato il tempo al nuovo arrivo Kastanos, davvero poco per far vedere qualcosa di concreto.

In conclusione, ancora un piccolo sforzo sul mercato potrebbe regalare a Castori una rosa competitiva, non inferiore alle altre due neopromosse e che può dare certamente del filo da torcere ad altre due o tre compagini di massima seria. Per il resto queste restano soltanto  chiacchiere, il calcio non è una scienza esatta: sarà il campo a parlare.


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