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Salernitana, l’ex Carruezzo: “Agostino, una maestro di calcio e di vita”

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Abbiamo intervistato Eupremio “Tony” Carruezzo, l’ex attaccante della Salernitana. Per lui anche una breve parentesi nella Reggiana. Attualmente è l’allenatore delle giovanili della Lucchese.

Salernitana, Carruezzo: “A Salerno anni indimenticabili”

Due anni indelebili quelli vissuti da Carruezzo in maglia granata. Sia dal punto di vista professionale che per le emozioni vissute grazie al calore e l’entusiasmo della gente di Salerno.

Due stagioni importanti, con la parantesi infortunio, colmati dalla gioia per la promozione in B dei granata dopo 23 anni, il 3 giugno 1990 nella sfida casalinga contro il Taranto.

L’attaccante natio di Brindisi, allora diciannovenne, fu voluto fortemente nell’estate del ’90 dal compianto Giancarlo Ansalone (allenatore di quella storica promozione). Nell’esperienza in Campania ebbe modo di conoscere un altra figura importante per la sua crescita di calciatore: l’indimenticabile Agostino Di Bartolomei, da lui stesso definito un maestro di calcio e di vita.

Carruezzo: “Rimango sempre tifoso della Salernitana”

A distanza di anni, il brindisino, non nasconde la sua simpatia per la compagine granata e l’augurio che quest’anno possa coronare il sogno promozione.

Due anni importanti, quelli vissuti a Salerno dal ’89 al ’91. Il primo anno da giovanissimo vinse il campionato.

«Due anni indimenticabili, nel bene e nel male. Il primo anno vissuto a Salerno, vincemmo un campionato storico, dopo 23 anni d’attesa, e vari tentativi nelle annate precedenti. Quell’anno ci riuscimmo grazie ad un grande allenatore, che purtroppo qualche anno fa è venuto a mancare, Giancarlo Ansalone, che tra l’ altro per ma è stato come un padre calcisticamente parlando. Fu lui a volermi a Salerno, mise insieme una squadra importante con nomi di grandissimo livello, un gruppo davvero eccezionale. Riuscimmo a vincere un campionato davvero difficile».

Nello stesso anno subì anche un grave infortunio.

«Purtroppo, ci fu una parentesi per me sfortunata, nella partita in casa con l’Andria mi feci male. Un infortunio serio, recuperai dopo qualche mese, ma la gioia della promozione riuscì a colmare quella triste parentesi».

Il punto di riferimento in campo di quella squadra era sicuramente Agostino Di Bartolomei, un suo ricordo sull’indimenticabile capitano?

«Agostino, un “maestro”. Una grande persona oltre che chiaramente un grandissimo calciatore. Devo dire che nella mia, più che ventennale, carriera da calciatore Agostino me lo sono sempre portato come un esempio, laddove dovevo confrontarmi con ragazzi chiaramente più giovani, come lui è stato con me nel darmi consigli e nell’essere paziente. Un maestro di calcio e di vita”».

Cosa ricorda, invece, del secondo anno?

«L’anno successivo un altro grande ricordo. La piazza era carica d’entusiasmo per la promozione ottenuta dopo anni, ci furono più di quindicimila abbonati, l’inaugurazione del nuovo stadio, il primo gol vittoria segnato da me contro l’Ancona con uno stadio pieno, tante altre emozioni per me indelebili. Anche qui, purtroppo, ci furono le due facce. Dopo un buon girone d’andata ci fu un girone di ritorno fatto non all’altezza del primo; ci furono diverse sconfitte nel finale di stagione».

Nonostante le sue importanti marcature, non si riuscì ad eviatere la retrocessione.

«Grazie ad una mia rete, come anche tu hai ricordato, contro il Cosenza riuscimmo a raggiungere la possibilità di affrontare lo spareggio contro lo stesso Cosenza. Purtroppo sul neutro di Pescara perdemmo uno a zero ai supplementari. Commettemmo l’errore di pensare di essere già salvi, e nello sport in generale, quando pensi di aver raggiunto un obbiettivo è proprio in quel momento che lo stai perdendo di mano».

Di Reggio Emilia e della Reggiana, invece, cosa ricorda?

«A Reggio sono stato poco. All’epoca c’era il mercato di novembre che anticipava quello di gennaio. Fui richiesto dal Cagliari di Gian Piero Ventura, che mi aveva avuto a Venezia qualche anno prima. Ricordo, in maglia rossoblù, il pareggio al “Sant’Elia” con la Salernitana e che a fine stagione vincemmo il campionato insieme. Della parentesi a Reggio ho un ricordo breve ma pur sempre piacevole».

Sta seguendo questa Serie BKT e la Salernitana?

«Sto seguendo poco. Penso che la Salernitana, al momento ha i numeri dalla sua parte; purtroppo la situazione COVID-19 ha un po’ penalizzato la piazza di Salerno, in quanto una forza importante per la Salernitana è sempre stato il pubblico. Ma nonostante questo sono sicuro che lotterà fino alla fine e ce la potrà fare a raggiungere la promozione, e chiaramente lo spero perché a distanza di anni rimango sempre tifoso della Salernitana».


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