È passato più di un mese dalla firma di Paulo Sousa, avvenuta il 25 febbraio 2023, per ricoprire il ruolo, rimasto vacante dopo l’esonero di Davide Nicola, di nuovo allenatore della Salernitana. Poco tempo per lavorare ed avere un impatto immediato, eppure il portoghese è riuscito a portare dei risultati utili fin da subito.
La parentesi alla Salernitana come vetrina di riscatto
Fino ad oggi, 26 marzo 2023, l’impatto di Paulo Sousa sulla panchina della Salernitana sembra essere sotto la luce del sole. Un modo tra i tanti per ribaltare il trend negativo degli scorsi anni, dove proprio l’allenatore portoghese ha riscontrato degli “intoppi” dal punto di vista dei risultati: tra tutte quella in Brasile con il Flamengo e la breve, quanto poco eclatante, parentesi alla guida della nazionale polacca. Inversamente, la parentesi più considerevole e fruttuosa è stata senza dubbio quella vissuta a Firenze, con la Fiorentina.
L’impatto e le tempistiche per incidere sono, ed erano focalizzate, sul breve termine. L’identikit che ha portato alla scelta sembra essere piuttosto nitido: una personalità forte, con un’identità calcistica distintiva, che fa del possesso palla e dell’aggressività i suoi punti cardine.
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Le tempistiche, come detto, erano strettissime, ma Sousa non ne ha fatto un patema: in 27 giornate la Salernitana ha conquistato 27 punti, 6 dei quali con Sousa in panchina – lo storico è di una vittoria, tre pareggi e una sconfitta. La media punti è di 1,20 in cinque incontri per il portoghese. La sua squadra suona un altro spartito, un’orchestra di verticalizzazioni e tanta spregiudicatezza, come testimonia esplicitamente la gara di Monza.
La Salernitana, con l’arrivo del presidente Danilo Iervolino, ha mosso i primi passi per costruire i pilastri di un solido progetto ed aprire una parentesi importante per la propria storia. Una vetrina per la valorizzazione e crescita della rosa.