HomeSportBASKETRossato, il capitano in campo. Sulla nazionale: "Una chiamata mi farebbe impazzire,...
spot_img

Rossato, il capitano in campo. Sulla nazionale: “Una chiamata mi farebbe impazzire, ma il mio obiettivo è salvare Scafati”

spot_img
spot_img
spot_img
spot_imgspot_img

Riccardo Rossato ha dimostrato quest’anno di meritare la Serie A e la fascia di capitano della sua squadra, Scafati Basket. Noi di SalernoSport24 lo abbiamo intervistato in esclusiva.

Riccardo Rossato, il capitano

È partito dai leoncini di Mestre ed è arrivato nell’agro-nocerino collezionando importanti esperienze a livello nazionale. Tanta gavetta e tanti sacrifici lo hanno portato a Scafati. Con la compagine gialloblù ha conquistato il suo primo titolo sportivo – Supercoppa LNP – e la fascia da capitano che onora con prestazioni da MVP. L’ultima partita, in casa contro Virtus Bologna, testimonia la crescita sia a livello tecnico sia dal punto di vista del carisma in campo. D’altronde, che dal punto di vista tecnico abbia avuto un’evoluzione lo dicono i dati: capitan Rossato conserva una media 49,4% sui tiri da due e 39,4% su quelli da tre. Indubbie le sue capacità anche nel recupero palla e nella visione di gioco, che lo hanno portato ad essere un player completo e fondamentale per lo scacchiere di Sacripanti. Non ci resta che aspettare che anche Pozzecco lo noti.

Non è semplice esordire in Serie A dopo tanta gavetta in A2 e farlo da capitano. Che cosa ti ha dato la spinta per imparare così in fretta e diventare un uomo-chiave nel sistema di gioco della Givova?

«Non sono stato catapultato in seri A. Ho fatto un percorso che mi ha portato sempre in crescendo. La gavetta l’ho fatta tutta, conquistando sul campo la serie A».

La fascia da capitano è lo specchio anche del tuo carisma, oltre che delle tua capacità tecniche. Qual è il rapporto di un capitano con lo spogliatoio?

«Se devo dirti, fare il capitano è veramente semplice quando hai dei leader, anche silenziosi, come Monaldi. Quest’anno abbiamo Logan, che parla veramente poco, ma quel poco che dice ci aiuta a migliorare; Stone è più vocale, che più ti aiuta ed è pronto a sostenerti. Io da capitano, nel mio piccolo, posso solo lavorare tanto e giocare con tanta energia».

Hai fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili, dall’Under 15 all’Under 20. Com’è stata la tua esperienza?

«A livello giovanile è un po’ più facile perché te la giocavi con i ragazzi della fascia della tua età – anche se ho sempre trovato giocatori molto forti che si sono affermati e che sono ancora in nazionale. Un esempio è Moretti».

Dopo questa stagione che ti vede tra i protagonisti, molti s’aspettano la tua convocazione da parte di Pozzecco. Quanto ci speri?

«Ovviamente è una cosa a cui spero tantissimo. Il percorso è ancora lungo. Quando leggo i convocati è tutta gente che fa serie A da tanto e che ha fatto gli europei: tutta gente di altissimo livello. Una chiamata mi farebbe impazzire, ma il mio obiettivo, ora, è salvare Scafati».

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
Daniele Alfano
Daniele Alfano
Laureato in Scienze storiche.
spot_img

Notizie popolari