Intervista a Raffaele Schiavi, ex calciatore dello Spezia e della Salernitana ed attuale calciatore della Paganese. Con lui abbiamo parlato del prossimo incontro tra gli spezzini e i granata e del momento che stanno vivendo gli azzurrostellati.
Schiavi: “La scelta di Pagani? Merito del presidente Trapani”
Raffaele Schiavi, classe 1986 è un prodotto delle giovanili della Salernitana. Con i granata debutta in Serie B nella stagione 2004-2005. L’anno successivo passa al Lecce in Serie A dove in due stagioni differenti colleziona 14 presenze nel massimo campionato. Da lì una lunga trafila in Serie B con Vicenza, Padova, Pescara, Frosinone e Catania. Nella stagione 2012-2013 si accasa in Liguria con lo Spezia dove timbra 29 volte il cartellino delle presenze. Dal 2015 al 2019 ritorna alla Salernitana e colleziona 63 presenze siglando anche 4 gol. La sua ultima esperienza in Serie B è con il Cosenza, da quest’anno invece per la prima gioca in Serie C con la maglia della Paganese.
Raffaele Schiavi: “La Salernitana ha tutte le carte in regola per vincere domani”
È il tuo primo anno in Serie C. Che differenza c’è rispetto a giocare in Serie A e in Serie B?
«Come ben sai più si sale di categoria è più c’è maggiore qualità. La Serie C è imputata molto sul piano agonistico, però comunque ci sono delle ottime squadre che giocano un buon calcio. In Serie B si nota la differenza, a parte che in B ci sono molti più spazi per giocare la palla, invece in Serie C no si restringe un po’ tutto. Ogni partita è una battaglia, c’è meno qualità e viene dato spazio a molti giovani che sono alle prime armi. A parte sono 3/4 squadre come il Bari e il Catanzaro che, hanno tutti giocatori di categorie superiori che puntano a vincere il campionato».
Un giudizio sul campionato finora disputato dalla Paganese e come secondo te sta andando il tuo di campionato
«Il nostro campionato è iniziato male perché c’è stato subito l’esonero di mister Di Napoli, che è stato sostituito con mister Grassadonia che reputo uno degli allenatori più preparati della categoria. Insegna calcio, e fa crescere i giovani. Abbiamo toppato le ultime due partite dopo potevamo fare qualcosa in più con qualche punto in più potevamo stare nella parte alta della classifica. A livello personale sono contento, ma non sono ancora al 100%, poiché non ho partecipato al ritiro pre-campionato e bisogna sempre migliorarsi».
Ci spieghi la scelta di vestire la maglia della Paganese? Cosa ti ha spinto a firmare per la società azzurrostellata?
«In verità io avevo tante offerte anche da altre squadre. Però facendo una chiacchierata con il presidente Raffaele Trapani, che reputo una persona di tutto rispetto mi ha parlato di un progetto importante, un progetto a lungo termine. Questa è la cosa che mi ha spinto a scegliere la maglia della Paganese».
Sabato giocano Spezia e Salernitana, due tue ex squadre. Che gara potrà essere secondo te?
«La Salernitana per la questione societaria, purtroppo è partita in ritardo. Ci sono tanti calciatori che si devono ancora ambientare, ma dall’Atalanta in poi la Salernitana è in netta crescita, poi ha comunque un allenatore molto esperto come Castori è un allenatore che sa cosa vuole. Per me la Salernitana potrebbe fare tranquillamente il colpaccio. Lo Spezia attualmente anche lei è una squadra molto attrezzata ma rispetto allo scorso anno non è più allenata da uno che reputo uno degli allenatori italiani più preparati del panorama calcistico italiano. Vedo una Salernitana convinta dei propri mezzi rispetto alle prime gare, una squadra vogliosa, purtroppo mancherà Ribéry il quale da un apporto fondamentale alla squadra, ma chi giocherà al suo posto farà in modo di non farlo rimpiangere».
Come state le tue esperienze a La Spezia e a Salerno?
«A La Spezia sono stato benissimo. Era il loro primo anno di Serie B e ci siamo salvati tranquillamente. È una piazza calorosa che vive di calcio come Salerno. Per quanto riguarda Salerno ho vissuto degli alti e bassi. Sicuramente potevo dare di più, anche perché il primo anno ho avuto un brutto infortunio che mi tenuto lontano dal campo per tanto tempo. Alla fine ho lasciato a Salerno tanti amici, sono in buoni rapporti con tutti, comunque la Salernitana mi ha lanciato nel calcio che conta a 18 anni e gliene sarò per sempre grato».