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Raffaele Rubino: “Ho grande passione per entrambi i club, per storicità e pubblico”

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In vista della sfida tra Salernitana e Torino, valida per la 31ª giornata di Serie A 2021-2022, abbiamo avuto il piacere di intervistare Raffaele Rubino. L’ex attaccante, infatti, ha un doppio filo, che lo lega ai colori granata.

Raffaele Rubino, doppio ex di turno

Il centravanti di Bari, classe 1978, ha avuto l’onore di indossare, sia la maglia del Torino, che quella della Salernitana. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistarlo, ed è apparso molto felice nel rievocare i ricordi delle due esperienze. A Torino ha giocato nella stagione 2003-2004, collezionando 19 presenze e quattro gol. Alla Salernitana, invece, ha passato sei mesi, a partire dal gennaio del 2005. Qui ha collezionato 18 presenze. In entrambe le esperienze, sempre in prestito dal Novara, tappa più importante del percorso da calciatore professionista.

La carriera di Rubino

Il percorso di calciatore professionista di Raffaele Rubino inizia nel 1994, nella sua Bari, con cui, tuttavia, non riesce ad esordire. Successivamente numerosi trasferimenti: Bisceglie, Noicattaro, Brescello, Pro Sesto ma, soprattutto, nel 2001, il passaggio al Novara. Dopo aver disputato una buona stagione, in cui realizza 16 gol in 34 presenze, viene mandato in prestito al Siena e al Torino.

Nel 2004 il ritorno a Novara, ma a gennaio 2005 viene mandato in prestito alla Salernitana. Al termine della stagione, tornerà di nuovo dai piemontesi, con cui giocherà per un anno, ed infine verrà ceduto al Perugia. Nel 2007 ci sarà la quarta parentesi al Novara, tuttavia durerà per ben sette anni. Con i piemontesi farà il terzo salto di categoria dalla Serie C alla Serie A. Infine, nel 2014, l’ultimo trasferimento al Prato, con cui concluderà la  la carriera nel 2015.

Sia a Torino che a Salerno ha giocato in prestito dal Novara. Quali ricordi ha delle due esperienze?

«Ricordi positivi, perché in qualsiasi club in cui ho giocato, sono sempre stato il primo tifoso. Ho grande passione per entrambe le squadre, per storicità e per il pubblico, infatti, mi sono sempre divertito».

Novara ha rappresentato, probabilmente, la più importante tappa della sua carriera. Quali ricordi ha, invece, di quell’esperienza?

«A Novara ho il record del salto dalla Serie C alla Serie A, un esperienza positiva, infatti, in quella società abbiamo lasciato il segno».

Sta seguendo spesso la primavera della Salernitana. Ritiene ci sia qualche prospetto interessante?

«Sicuramente fanno un campionato in cui si lavoro molto. Ci vorrà più coraggio da parte delle società di spingere i giovani. Qualche talento, in ogni caso c’è sempre».

Che gara sarà quella tra Salernitana e Torino?

«Sono due squadre che, prima della sosta, erano in un momento di forma adeguato. Torino è sempre difficile d’affrontare, per l’intensità di gioco e, allo stesso modo, la Salernitana lotterà fino alla fine per professionalità. Sarà una sfida interessante».


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